Peschereccio di Mazara salva cinque tunisini

“Un peschereccio di Mazara del Vallo, il ‘Nuovo Lorenzo’, venerdì notte ha soccorso un’imbarcazione tunisina in difficoltà, trainandola, con i cinque uomini a bordo, nelle acque sicure del porto nel Trapanese”. Lo rendono noto i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Giovanni Di Dia, Adolfo Scotti e Tommaso Macaddino. Un episodio che non può passare inosservato, soprattutto alla luce dei 108 giorni trascorsi in Libia da alcuni pescatori mazaresi, prigionieri del generale Haftar e delle sue milizie. Una “crisi” che si è risolta alla vigilia di Natale grazie all’intervento, fra gli altri, del presidente russo Vladimir Putin (almeno secondo Berlusconi: ma la teoria è stata confermata da più parti).

I mazaresi che portano in salvo cinque “fratelli” tunisini, nel linguaggio del mare (ma non solo), aprono scenari di pace e di comunione che Bengasi aveva pericolosamente turbato. “Far ripartire subito il dialogo per un Mediterraneo di pace. Ormai da anni siamo di fronte ad un Mediterraneo senza dialogo, senza progettualità, senza una visione chiara da parte dell’Unione Europea e dei governi che si affacciano su questo mare. – aggiungono Giovanni Di Dia, Adolfo Scotti e Tommaso Macaddino – Sono invece sempre presenti e pronti ad intervenire i nostri lavoratori del mare, che non ci pensano neanche un attimo a mobilitarsi per salvare imbarcazioni ed esseri umani in difficoltà, senza guardare al loro colore, alla loro bandiera e soprattutto senza pensare agli episodi negativi che li hanno visti coinvolti”.

Sull’evento dell’altra notte è intervenuto anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché: “Noi siciliani non ci siamo mai tirati indietro quando qualcuno ha avuto bisogno del nostro aiuto. Solidarietà e fratellanza sono le qualità che ci contraddistinguono da sempre. Questo è il Mediterraneo che piace a noi”, è stato il commento del massimo inquilino di palazzo dei Normanni. Proprio nelle ore in cui Matteo Salvini era impegnato nel processo Open Arms a Palermo, per aver trattenuto a bordo della Ong spagnola 147 migranti. Era l’agosto 2019. Ora l’ex Ministro è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

Enrico Ciuni :

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