“La Lega ha tre nomi per il candidato governatore della Sicilia. Le liste sono già pronte, ma decideranno i siciliani chi sarà il governatore”. Prima di lasciare Lampedusa, dove oggi ha organizzato una serie di incontri nella villa di Berlusconi (a Cala Francese), Matteo Salvini è tornato a parlare di elezioni Regionali. Ma non ha scoperto le carte rispetto a ieri, quando aveva affermato che “sceglierò presto il nome” che “probabilmente, e questa è la cosa bella, non saranno soltanto liste della Lega, ma sotto le nostre bandiere correranno forze ed energie diverse, culture e politiche diverse”.

Salvini è approdato nell’isola giovedì pomeriggio, dopo una tappa intermedia a Catania per incontrare un gruppo di imprenditori. A Lampedusa, invece, il leader del Carroccio ha verificato le condizioni del centro d’accoglienza, come ribadito in una nota dal segretario regionale della Lega, Nino Minardo che ribadisce la “linea della fermezza sull’immigrazione”. All’arrivo in aeroporto, Salvini è stato fischiato da alcuni presenti. Poi, dall’hotspot, ha fatto il punto coi giornalisti: “Conto che al Viminale ci sia un uomo o una donna della Lega, perché i decreti sicurezza li abbiamo scritti noi”, dice. Ambisce a tornarci? “Andrò dove mi mandano gli italiani”. Salvini scommette sul successo elettorale della Lega ma non azzarda percentuali: “Penso che il centrodestra avrà una buona maggioranza sia alla Camera che al Senato e che nel centrodestra la Lega sarà quella che avrà l’affermazione più grande”. Nel caso, “a me l’onore e l’onere di indicare il premier”. E rilancia: “ho chiesto che per trasparenza siano indicati prima delle elezioni il ministro dell’Economia, il ministro degli Esteri, il ministro della Giustizia”.