Finita (o quasi) la pandemia, per Matteo Salvini è già tempo di pensare alle elezioni. Non quelle Regionali, che dovrebbero tenersi a settembre. Ma le Politiche. Il leader della Lega, come dichiarato in una intervista a ‘La Stampa’ ha voglia di mandare a casa il governo Conte: “Pd e M5S facciano un esame di coscienza, come ho fatto io, che ho chiuso un’esperienza di governo quando ho capito che tutto era bloccato. Gli italiani verranno chiamati a votare per Regionali, Comunali e Referendum sul taglio dei parlamentari. E allora si chieda agli elettori di esprimere un Governo che duri 5 anni e abbia le idee chiare. Abbiamo i dossier pronti per governare”.

La riscossa del segretario del Carroccio parte da un’operazione verità: “Via questo Governo ideologico, contrario alla libertà di impresa e di culto, alle scuole e agli ospedali privati. Anche in Europa auspicano un Governo stabile – ha continuato l’ex Ministro -. Sarebbe un’operazione verità, questa maggioranza non è in grado di affrontare il rilancio dell’economia (…) Altro che Stati generali dell’economia, che servono a chi non ha le idee chiare a prendere tempo. Gli altri Paesi europei sono molto più avanti di noi. Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania hanno investito più di noi senza aspettare il Mes, con i loro soldi. La Francia investe 18 miliardi sul turismo, noi non siamo arrivati a tre. Nei prossimi mesi si decide il destino dell’Italia per i prossimi trent’anni. Se, come nel Dopoguerra ci fosse un De Gasperi, uno direbbe “mi rassegno”, ma noi abbiamo Bonafede e Azzolina. C’è la fila di aziende francesi pronte a comprare aziende italiane. Ho chiesto al Copasir di controllare”.

Escluso ogni tentativo di collaborazione con questo esecutivo: “Noi abbiamo tentato di collaborare con il governo. Lo abbiamo inondato di proposte. Ascolto da parte del Governo: zero. Mi sembra chiaro che ignorino le stesse richieste del presidente Mattarella”. Porte chiuse anche al proporzionale: “Io non ho visto assolutamente nulla né da parte del Pd nè dai 5 Stelle. Una legge proporzionale ci riporta indietro di 40 anni, alla Prima Repubblica. Alle Regionali della Campania c’è un’alleanza tra De Luca, Cirino Pomicino, Mastella e De Mita, quattro ere geologiche fa. Questo è il proporzionale. Invece chi ha un voto in più deve governare. Ci vuole un premio di maggioranza, altrimenti dipenderemo dai Renzi di turno”.