Il piano di Razza contro i non allineati

La legge blocca nomine, approvata all’Ars con voto unanime (persino dai movimenti vicini al governatore Musumeci), è in vigore dallo scorso 16 marzo. Il motivo per cui è stata proposta è impedire che il governo si muova d’imperio e rimescoli i posti di comando di Asp e ospedali, oltre che nel resto delle partecipate regionali, alla vigilia della prossima tornata elettorale, ponendo le basi per un mercato elettorale che già in altri settori – a partire dalla proroga dei precari Covid – è già florido. Eppure, come riportato stamane da ‘La Sicilia’, il governo starebbe pensando di eludere il blocca nomine per un’Asp in particolare, quella di Palermo. Dove la posizione di Daniela Faraoni, nominata in quota Micciché e molto apprezzata anche da Luca Sammartino, sarebbe in bilico.

Il dipartimento di Pianificazione strategica, infatti, sarebbe pronto a muovere delle contestazioni alla Faraoni in merito alla gestione della fase pandemica, che la direttrice generale, però, avrebbe condotto in tandem con Renato Costa, il commissario per l’emergenza Covid per la provincia di Palermo. Le motivazioni per procedere al ‘taglio’ però devono essere inattaccabili sotto il profilo giuridico, o rischiano di far deflagrare il sistema. L’assessore Razza, infatti, può contare in un escamotage inserito nella legge: secondo cui, “al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa, nel caso di cessazione delle nomine (…) nei 180 giorni della scadenza naturale della legislatura” (come nel caso delle Asp), “il governo della Regione nomina i commissari straordinari, individuandoli prioritariamente nei soggetti la cui nomina, designazione o incarico è cessata nei predetti 180 giorni”. Insomma, i commissari straordinari dovrebbero essere gli stessi manager che si apprestano a terminare l’incarico, a meno che non subentrino condizioni eccezionali. O che qualcuno, come nel caso che “minaccia” la permanenza della Faraoni, sia bravo a trovarle.

L’altro a rischio taglio, secondo ‘La Sicilia’, sarebbe Lanza, il direttore dell’Asp di Catania (vicino a Stancanelli). Mentre rimane borderline la posizione di Alessandro Caltagirone, attualmente dg dell’Asp di Caltanissetta e commissario straordinario del Policlinico Giaccone di Palermo. Una di queste caselle potrebbe liberarsi, consentendo l’ingresso di una new entry.

Enrico Ciuni :

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