L’ultima rassegna del Sicily Fest, nel complesso di The Old Truman Brewery’s, a Londra, ha accolto 40 mila visitatori, buona parte dei quali tornerà in vacanza nell’Isola. L’ideatrice di questo progetto si chiama Sarah Spampinato e fa la spola tra Catania e il Regno Unito: “I prodotti siciliani tirano tantissimo – ha spiegato nel suo racconto al quotidiano “La Sicilia” – Facciamo marketing territoriale, una cosa di cui molti parlano ma che fanno in pochi: noi portiamo la Sicilia a domicilio, la facciamo toccare, gustare, assaggiare, aggiungendo sempre qualche novità in termini di esibizioni artistiche, perché c’è anche una Sicilia da raccontare. Ed è bello pensare che grazie al mio evento tanta gente, poi, viene a fare le vacanze nella nostra terra”. Il Sicily Fest è un evento che si ripete due volte l’anno (a maggio e ottobre) nel cuore pulsante della city inglese, che ha “costretto” la Spampinato a fondare anche una sua agenzia di comunicazione e marketing: si chiama “P&A”, che gestisce anche la sezione creative di molte aziende.

Ma la 42enne catanese, mamma di due bambini, che ha chiuso in anticipo gli studi in Giurisprudenza (“Forse mi rimarrà la fisima di non averli completati), ha scelto di mettersi alla prova nell’ambito della comunicazione d’impresa. Dopo aver trascorso un periodo all’estero, fra Londra e Dublino, ha lavorato nella società di famiglia che ha chiuso i battenti nel 2008 a causa della crisi. Così si è reinventata. Nel 2012 arriva la prima intuizione, e Sarah inaugura il Pop Up Market Sicily, un market event itinerante che nasce a Catania (ma è stato anche a Noto e Palermo), in cui si fondono musica, balli, artigianato, cultura, food e giochi per bambini. In cui si selezionano i migliori talenti dell’Isola. Un ambiente siciliano ripensato in chiave pop, ma con una caratteristica fondamentale: la rigenerazione urbana dei quartieri che, nell’immaginario collettivo, sono sempre risultati poco fruibili.

“E’ in Sicilia che tutto è più difficile – riflette la Spampinato – E’ più complicato perché noi siciliani non facciamo squadra e perché ancora purtroppo funziona il discorso dell’amicizia politica. Io invece amici politici non ne ho, purtroppo o per fortuna sono una persona veramente libera, indipendente e disobbediente”. E’ la faccia tosta e un grande predilezione per il duro lavoro che l’ha portata a fare la pendolare fra Londra e Catania. Due città così distanti, ma così vicine nell’immaginario di Sarah.