In un colpo solo hanno lasciato Siracusa senza Consiglio comunale e senza sindaco. Una sentenza del Tar di Catania, che ha accolto il ricorso presentato da Ezechia Paolo Reale (centrodestra), sconfitto al ballottaggio da Francesco Italia, ha riscontrato gravi irregolarità nelle operazioni di voto del 10 giugno 2018, primo turno delle Amministrative, e ha stabilito che si tornerà alle urne in nove sezioni (su 123). Disponendo, di conseguenza, l’annullamento “dei verbali dell’Ufficio Elettorale Centrale di Siracusa di ammissione al ballottaggio per l’elezione a sindaco dei candidati Italia e Reale, di proclamazione a sindaco del candidato Italia e di proclamazione degli eletti a consiglieri comunali del Comune di Siracusa”. Tabula rasa. Una decisione che ha generato reazioni a catena. Una di esse porta la firma di Stefania Prestigiacomo, deputata nazionale di Forza Italia, ex ministro dell’Ambiente e siracusana doc. In un tweet di poche battute, ha spiegato che “alla ferita del Sistema Siracusa si aggiunge oggi l’ombra di brogli nel processo democratico”. Apriti cielo.

Il “sistema Siracusa” è quello che, secondo le inchieste giudiziarie più recenti, avevano tirato su gli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore che, avvalendosi di “contatti” importanti, pilotavano le sentenze del Consiglio di Stato. Perché associare le due cose?

“Non è mai accaduto nella storia della nostra città che venisse annullata l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale per irregolarità nel voto. Si tratta di un fatto grave che ha minato il processo democratico. L’ho accostato al “sistema Siracusa” perché anche quella è una ferita che tuttora sanguina, sebbene di proporzioni diverse”.

Ora, però, ci interessa capire perché la sentenza parla di irregolarità e voi continuate a parlare di brogli.

“La sentenza del Tar ha sancito che avevamo ragione noi quando già all’indomani del voto abbiamo riscontrato e denunciato all’opinione pubblica anomalie nelle procedure del voto, a nostro avviso, raffigurabili in vere e proprie manipolazioni. Le nostre legittime preoccupazioni sono oggi suffragate da questa sentenza che certifica, intanto, che le irregolarità ci sono state. Poi non spetta al giudice amministrativo esprimersi su eventuali responsabilità penali. L’organo preposto è un altro. Tanto che il Tar, nella sua sentenza, conclude che una copia verrà trasmessa anche alla Procura della Repubblica. Parlare, come ho fatto io, di ombre, di brogli e manipolazione del voto è triste, purtroppo, ma del tutto legittimo e dovrebbe essere una preoccupazione non solo mia, ma di tutti”.

Sia il sindaco Italia che l’assessore Granata l’hanno escluso. L’ormai ex primo cittadino ha specificato che “la sentenza ci consente di smentire la visione e la percezione di chi pensava che le elezioni del 10 giugno fossero state fortemente viziate da un’attività criminosa tale da inficiare la legittima espressione del voto popolare”.

“Loro, si sa, sono depositari della verità. Sanno già che non si è trattato di brogli. Le reazioni scomposte degli ambienti vicini al sindaco Italia ci hanno lasciati basiti: dovrebbero essere i primi a pretendere che venga fatta piena luce e invece l’uno si preoccupa delle sue mostre saltate, l’altro non ha ancora capito che la regolarità del voto è questione al di sopra delle parti in gioco. Aver chiesto il rispetto della volontà popolare dovrebbe stare a cuore anche a loro”.

Nel suo tweet ha fatto accenno alla legalità.

“Esatto. Confermo. La città non può più tollerare illegalità”.

Qualcuno dei suoi detrattori ha fatto notare che la presidente della I sezione del Tar, la stessa che ha pronunciato la sentenza, era consulente giuridico del Ministero dell’Ambiente dal 2009 al 2011, quando Ministro dell’Ambiente era Stefania Prestigiacomo. E’ partita una caccia alle streghe?

“Ecco, vede, anche questo è un segno del degrado morale e civile di cui parlavo. Si tratta di una insinuazione gravissima ancor di più perché proviene dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa. Mettere in dubbio l’integrità di un giudice solo perché ha svolto dieci anni fa, regolarmente autorizzata dal Consiglio di Stato, le funzioni di consigliere giuridico del Ministro che ero io, è gravissimo. Faccio presente che prima ha collaborato con il Ministro Emma Bonino. Io fra l’altro, non avevo nemmeno letto i nomi dei giudici che hanno scritto la sentenza, né sono parte nel giudizio”.

Come giudica la qualità dell’azione amministrativa del sindaco Italia nell’ultimo anno e mezzo?

“Pessima. Per cui saluto con favore l’arrivo di un commissario. Nell’ultimo anno non c’è stato bando che non venisse annullato dal Tar: dalla spazzatura agli asili nido, cose mai viste. La città è precipitata verso il basso. Anche Ortigia, che è il nostro gioiello, ha avuto forti contraccolpi in termini di presenze turistiche”.

Ammesso che Reale non completi un’impresa – ottenendo 3 mila preferenze sulle 4 mila potenziali garantite dalle nove sezioni – si profila un ritorno al ballottaggio. Anche se qualcuno ipotizza che questo ballottaggio non si farà”.

“Se Reale non dovesse farcela al primo turno, si andrà al ballottaggio. Sui giornali ho letto strane ipotesi, ma la sentenza del Tar ha annullato la proclamazione del sindaco e del Consiglio comunale, per cui si annulla tutto e si torna indietro, il resto sono fantasticazioni”.

Alcune ricostruzioni “suggeriscono” che il popolo del centrodestra, in quelle nove sezioni, potrebbe schierarsi a supporto della candidata dei Cinque Stelle, giunta terza, per permetterle di sopravanzare Italia ed escluderlo dal secondo turno. E’ solo fantapolitica?

“Guardi, la sentenza è uscita due giorni fa e le elezioni purtroppo non si terranno domattina. Paolo Reale è stato candidato dal centrodestra e da tante liste civiche e si rivolgerà innanzitutto al suo schieramento, ma anche alla città. I sostenitori delusi dal sindaco uscente sono tantissimi. Serve un cambio di passo immediato. Poi servono pacificazione e ricostruzione. Io credo e spero che si possa addirittura vincere al primo turno”.

AGGIORNAMENTO 11 DICEMBRE: CGA ACCOGLIE LA SOSPENSIVA, ITALIA TORNA SINDACO

Francesco Italia torna a ricoprire la carica di sindaco di Siracusa. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Italia dopo la sentenza del Tar che ha disposto il ritorno al voto in 9 sezioni su 123 e l’annullamento della proclamazione a sindaco e dei consiglieri comunali. Con il primo cittadino, torna in carica anche la giunta comunale. Il presidente del Consiglio di giustizia amministrativa Rosanna De Nictolis ha fissato l’udienza per la discussione del ricorso contro la sentenza del Tar il 15 gennaio 2020.