Scavone ripercorre l’iter che ha portato il governo siciliano a richiedere la stabilizzazione dei 4.571 lavoratori Asu che lavorano nei Comuni siciliani. “L’articolo 36 della legge finanziaria – dice l’esponente del governo Musumeci – è stato costruito con il contributo unanime della V commissione Lavoro dell’Ars, grazie a un’efficace azione di sintesi tra esecutivo e parlamento siciliani. Si tratta dell’unico vero atto responsabile nel percorso di stabilizzazione da garantire a questi lavoratori che da oltre 24 anni operano nei diversi enti territoriali della nostra Isola. Ma così come è inaccettabile il silenzio di Roma, lo è quello di tutti coloro che dovrebbero invece fare cartello con la Regione, investendo il proprio ruolo o i loro riferimenti nazionali, nel sostenere questa giusta causa e reclamare a gran voce, unitariamente, l’istituzione del tavolo tecnico. Strumentalizzare le attese di tanti lavoratori che da troppo tempo, ormai, attendono una definizione stabile del loro rapporto di impiego non è ammissibile e ogni altra rivendicazione al momento resta un esercizio demagogico. La strada maestra – conclude Scavone – resta quella della stabilizzazione, primo passo verso ogni possibile ulteriore riconoscimento nei ruoli e negli impegni orari”.