Dei 75 milioni stanziati per il Turismo con la “manovra di guerra” del 2020 – quella per fronteggiare i primi effetti della pandemia – soltanto l’1,16% ha finanziato la voce ‘soggiorni’ (rispetto ai 37 milioni previsti). La Regione, acquistando interi pacchetti dagli albergatori, aveva offerto ai turisti la possibilità di trascorrere una notte gratis ogni tre prenotate. Ma soltanto 875 mila euro, per un totale di 17 mila posti letto, sono stati utilizzati a questo scopo. Lo rivela il quotidiano ‘La Sicilia’, che ha potuto consultare le carte provenienti da una richiesta d’accesso agli atti da parte del deputato del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri.

Quello architettato da Manlio Messina, grande promotore dell’iniziativa, e dall’ex presidente Musumeci, si è rivelato un bluff in piena regola. La misura, che prevedeva l’«acquisto anticipato di servizi turistici da operatori e professionisti del settore, strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, agenzie di viaggio e tour operator, da veicolare a fini promozionali tramite card e voucher, nei mesi successivi alla cessazione dell’emergenza sanitaria», in realtà ha visto crescere a dismisura la dotazione economica per la comunicazione e promozione del brand. La campagna ‘spendi e spandi’ di cui più volte ha parlato questo giornale, ora è anche negli atti.

Questa la suddivisione dei fondi inizialmente prevista: 37,2 milioni ai bonus per pernottamenti; 18,1 milioni per i voucher escursioni e guide, 13 milioni per gli sconti su voli, traghetti e aliscafi; 1,6 milioni per musei e siti culturali (da rimborsare al dipartimento Beni culturali come mancato aggio sui biglietti), 1 milione per la polizza di assistenza sanitaria Covid e “appena” 4,8 milioni per comunicazione e monitoraggio. Con delibera di giunta del 29 luglio 2021, segno che le previsioni vanno a farsi friggere, le risorse per il bonus alberghi scendono a 33,3 milioni, mentre sul piatto della comunicazione finiscono 7 milioni in più. Il 23 marzo 2022, come racconta Mario Barresi de ‘La Sicilia’, arriva la ripartizione definitiva: il fondo per i voucher pernottamenti viene ridotto di altri 8 milioni, arrivando a 25 milioni (12,2 in meno in due anni), mentre per la comunicazione i soldi raddoppiano, fino ad arrivare a 23,8 milioni.

E’ solo l’inizio della beffa, che diventa completa dando un’occhiata ai destinatari dei fondi della comunicazione, che hanno il solo scopo di accreditare ai piani alti Messina e Musumeci, oggi entrambi protagonisti a livello nazionale (l’uno come vicecapogruppo di FdI alla Camera, l’altro come Ministro della Protezione civile). Publitalia ’80 (la concessionaria di Mediaset), Rai Pubblicità, Raicom (con il famosissimo spazio acquistato a ‘Ballando con le stelle’ per oltre 400 mila euro) e il gruppo di Urbano Cairo hanno fatto incetta di risorse pubbliche. Tanto – ci diranno i nostri eroi – a pagare era l’Europa. “I numeri sui soggiorni sono impietosi – commenta Sunseri -. Il Governo ha piegato la misura alle sue esigenze politiche, attuando una rimodulazione sproporzionata a vantaggio della comunicazione che non ha prodotto l’aumento né di turisti né di utilizzo di voucher per i soggiorni. La comunicazione è solo servita ad accreditare Musumeci e Messina presso i big player della comunicazione, ad affidare finanziamenti con procedure spesso ingiustificate e a finanziare eventi dalla dubbia capacità di potenziamento dei flussi turistici».

Nell’Audit sulle spese per promozioni varie, inoltre, l’assessorato sarebbe stato bacchettato per le procedure di affidamento diretto, scaturite da richieste di pianificazione pubblicitaria inviate ai grossi gruppi editoriali, «senza l’indicazione del budget previsionale/importo a base di gara e senza la definizione del contenuto della richiesta». Ma oltre alla pubblicità, alle consulenze e alle marchette, c’è spazio anche per i grandi eventi, che attingono tutti allo stesso pozzo: dalla Coppa d’Assi di Ambelia al Sicilia Jazz Festival, passando per l’impedibile Settimana sacra di Monreale. Al confronto anche lo scandalo di Cannes sembra impallidire.