Si parla di armi e non di tregua Segnali di un 2023 di guerra

Il giorno in cui entra l’inverno è uno dei più caldi dall’inizio del conflitto. La parola più utilizzata in questo 21 dicembre è “armi”, pronunciata da tutti i diretti interessati. Più armi, chiede e ottiene l’Ucraina dagli Stati Uniti. Più armi, promette il Cremlino alle truppe russe. Quasi del tutto scomparsi i riferimenti a una tregua e a una pace. Segnali di un 2023 di guerra ancora più dura, con rischi ulteriori di escalation.

Volodymyr Zelensky, che mette il piede fuori dall’Ucraina per la prima volta dallo scoppio della guerra, data 24 febbraio. Lo accoglie Joe Biden a Washington e riceve dal presidente americano un nuovo pacchetto militare da 1,8 miliardi di dollari, con dentro i Patriot, l’avanzato sistema di difesa aerea a lungo richiesti da Kiev per contrastare i raid di Mosca che stanno distruggendo le infrastrutture critiche. Continua sull’Huffington Post

Huffington Post :

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie