Il Consiglio dei ministri ha approvato una norma di attuazione dello Statuto siciliano che consente alla Regione di intervenire direttamente sulle aliquote dei tributi erariali riscossi sul territorio. In base al decreto legislativo, aggiornato con due nuovi commi, la Sicilia potrà introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali per cittadini e imprese, prevedere agevolazioni per i pensionati non residenti che acquistano casa sull’Isola e vi trasferiscono la residenza, nonché attribuire incentivi e contributi.
L’obiettivo è favorire l’insediamento di imprese e cittadini europei ed extraeuropei e promuovere una “fiscalità di sviluppo” per stimolare l’economia regionale. La Regione potrà agire in autonomia solo sulle imposte erariali di propria competenza e dovrà stipulare apposite convenzioni con l’Agenzia delle Entrate per l’attuazione degli incentivi, nel rispetto delle norme europee sugli aiuti di Stato.
Uno degli elementi più rilevanti della norma riguarda proprio i pensionati, per i quali la Sicilia intende replicare il modello adottato in passato da Paesi come il Portogallo, che hanno attratto residenti stranieri con una tassazione agevolata sulle pensioni. “Prevede anche agevolazioni fiscali per i pensionati non residenti che acquistano casa in Sicilia e vi trasferiscono la residenza”, ha spiegato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Il governatore ha definito il provvedimento “un passo storico che, a quasi ottant’anni dalla sua adozione, riconosce finalmente alla Sicilia la possibilità di applicare una fiscalità di sviluppo”. E ha aggiunto: “Potremo intervenire sulle aliquote fiscali di nostra competenza, riducendole fino ad azzerarle, per attrarre investimenti esterni e favorire anche imprese e cittadini siciliani”.
Il provvedimento dà attuazione all’accordo Stato-Regione siglato nel 2021 e completa un percorso avviato dal precedente governo guidato da Nello Musumeci. Per diventare operativo, il decreto attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.