“Oggi siamo consapevolmente convinti che il vaccino rimane l’unico rimedio non per tirarci fuori, ma per consentirci di non andare a finire al cimitero. In Sicilia abbiamo 382 ricoverati per Covid, e l’80% non ha fatto il vaccino”. Così Nello Musumeci, presidente della Regione, intervenendo questa mattina ad Omnibus, su La7. La lotta al Covid è “una battaglia di diritti e doveri, di civiltà”, ha sottolineato il governatore, e lo “Stato è il grande padre di famiglia che deve tutelare la propria comunità” come suoi figli e “sono convinto che in alcuni casi particolati abbia il diritto-dovere di sospendere momentaneamente alcune libertà individuali” se questo “dovesse servire a salvaguardare” la salute collettiva. Su questa linea, ha detto Musumeci, tutti i governatori “sono d’accordo” anche per recuperare, “dopo molti mesi di campagna di convincimento”, non gli “irriducibili, ma quelle persone che “sono dubbiose, recalcitranti” perché “può darsi che ulteriori restrizioni possano convincere i refrattari. Siamo di fronte a una calamità sanitaria di dimensioni assolutamente catastrofiche – ha osservato – l’ultima che io ricordi è quella che mio padre aveva vissuto da testimone nel 1918 quando, a sette anni, ha perso sua madre con la ‘Spagnola’. La scienza e noi governatori, soggetti attuatori nella lotta al Covid, stiamo imparando vivendola questa emergenza”.

Anche la Sicilia, da oggi, comincerà a somministrare la terza dose, cosiddetta booster, a cinque mesi di distanza dal completamento del ciclo vaccinale. Lo stabilisce la circolare del ministro della Salute, Roberto Speranza, giunta a seguito del vertice di lunedì pomeriggio con i governatori. Nell’Isola sono circa 500 mila i quarantenni e cinquantenni che hanno diritto alla somministrazione. Il servizio, in Sicilia, sarà esteso alle farmacie. I dati in costante aumento pervenuti dalla rete delle 71 farmacie di prossimità operative sul territorio confermano che la possibilità di vaccinarsi in farmacia è fortemente apprezzata dai palermitani: la scorsa settimana le inoculazioni sono state 1.578 (1.164 in città e 414 in provincia) portando il totale a 13.740 immunizzazioni dagli inizi di settembre (10.344 a Palermo e 3.396 in provincia). “Questa positiva risposta – commenta Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma – è la dimostrazione del fondamentale contributo che le farmacie stanno dando al successo della campagna vaccinale. Grazie a ciò – aggiunge Tobia – le lunghe code agli hub vaccinali sono un ricordo, c’è ampia disponibilità di spazi per tutti coloro che devono completare il ciclo vaccinale o ricevere la terza dose e per quelli che si convinceranno a ricevere la prima”.

Fra le regioni che rischiano la zona gialla a partire dai prossimi giorni c’è l’Emilia Romagna, ma non la Sicilia che si mantiene al di sotto della soglia minima di ospedalizzazioni fissata per il cambio di colore. Al momento nell’Isola è occupato il 5% dei reparti di Terapia intensiva, e il 10% dei posti letto nei reparti ordinari. Anche se a preoccupare è la percentuale dei vaccinati, fra le più basse d’Italia: solo l’80,67% dei siciliani ha ricevuto almeno una dose, mentre gli immunizzati sono il 76,67%. L’introduzione del Super Greenpass, che in queste ore è al vaglio del governo, potrebbe spingere gli indecisi a farsi inoculare il siero: il certificato verde, infatti, non si potrà più ottenere con un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti (tranne che per recarsi sui luoghi di lavoro), ma solo vaccinandosi. Altrimenti le porte di palestre, ristoranti e stadi rimarranno chiuse.

Intanto suscita curiosità la frase apposta su un necrologio, a Siracusa. “Se avessi creduto alla pandemia, se avessi creduto al Covid, oggi racconterei un’altra storia ma non questa storia”. Sono le parole che Giuseppe Giuca, 66 anni, ha voluto fossero scritte nel suo epitaffio per evidenziare che si sarebbe salvato se avesse creduto ai pericoli del virus. Alcuni giorni fa le condizioni di Giuca si sono aggravate e l’uomo è deceduto.    Sembra che, prima di contrarre il Covid19, non si sarebbe curato del virus e delle conseguenze di un eventuale contagio e per questo motivo ha voluto lasciare un messaggio chiaro alla sua morte.

Sanitari senza vaccino: altre due sospensioni a Ragusa

Due professionisti in servizio all’Asp di Ragusa erano andati a lavoro senza essere stati vaccinati né aver esibito documenti che li esonerassero dalla vaccinazione: per loro è scattato il provvedimento di sospensione dal lavoro e dallo stipendio fino al prossimo 31 dicembre, a meno che nel frattempo gli interessati non decidano di sottoporsi alla somministrazione. In totale, a Ragusa, da settembre ad oggi sono 76 i provvedimenti del genere emessi. Le aziende sanitarie, dunque, accelerano i provvedimenti contro il personale sanitario non ancora in regola.

“A Palermo al momento sono 203 i medici non vaccinati – fa sapere Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici a Palermo -, ma il numero è fluttuante. Ci sono colleghi che non avevano risposto al quesito dell’Asp e appena si vedono recapitare la lettera di sospensione presentano il certificato vaccinale, ci sono altri iscritti che lavorano fuori e si sono già vaccinati. Siamo perfettamente in linea con la media nazionale”.