Forse per la prima volta in assoluto nell’altrimenti sempre granitica caserma si è sentito qualche sonoro scricchiolio. D’altronde se si gettano le riforme in pasto al Parlamento dopo aver stabilito il loro perimetro in vertici ristretti, plasmate sulle volontà del solo presidente del Consiglio, qualche scossone è il minimo che ti puoi aspettare. Una scossa tellurica dalla quale non rimane immune nemmeno un partito che segue la propria leader, in cui il dibattito tra correnti è ridotto al lumicino, in cui le voci di dissenso non sono pervenute. Insomma, mentre Giorgia Meloni fa della stabilità una bandiera della sua riforma, per la prima volta da anni un lieve fremito d’instabilità soffia su Fratelli d’Italia.

D’altronde una voce come quella di Marcello Pera, un cursus honorum lungo da solo più di quello della miriade di peones alla prima legislatura che compongono l’ossatura del partito, non può non farsi sentire. Continua su Huffington Post