Con un salario minimo, Meloni ha un Tajani al massimo. Queste sono 24 ore da Tajani: ha licenziato la Cina (siamo fuori dalla via della Seta) accompagnato Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, a Palazzo Chigi, tirato le orecchie, alla Camera, a Salvini (che aveva prima incontrato Meloni) perché “Ue e Nato restano i riferimenti fondamentali del governo”. Lo chiamano il “Patto di Lamezia Terme”, Meloni-Metsola-Tajani, ed è un inciucione. Vogliono tenere a distanza i sovranisti in birreria, gli amici di Salvini, e pure Salvini, che per Tajani è uno che “stava al governo con Conte”. Salvini accusa Tajani e la premier di adulterio con i socialisti, ma loro gli ricordano che le corna, per primo, le ha messe lui. Si è aggiunta anche Letizia Moratti che, come la vecchia suocera, dice a Tajani e Meloni: “Io ve lo avevo detto di non sposarlo”. Continua su ilfoglio.it