Toglietemi tutto ma non il mio Bullo. Toglietemi Musumeci e l’intera giunta regionale, toglietemi il Corazziere e tutti i catanesi di contorno. Toglietemi persino il Balilla e le sue allegre scampagnate nella volgarità del suca. Toglietemi pure i campieri e i sovrastanti che da cinque anni pascolano nelle segrete praterie di Palazzo d’Orleans. Ma il Bullo no. Lui è il simbolo e il portabandiera di tutti gli avventurieri per i quali la politica è soprattutto un affare privato, un’opportunità di carriera, un diritto acquisito sulla strada del privilegio e della sopraffazione. Lasciatelo nelle mie tenere mani. Vi racconterò tutte le sue imprese, i suoi colpi di teatro, tutti gli sfracelli e tutte le sue scempiaggini. Vi coinvolgerò in un giallo dell’estate degno di Agatha Christie e in una caccia al tesoro di venti milioni. Lasciatemelo. Vi divertirete.