A causa della bomba d’acqua caduta su Messina, è franata la collina sopra la strada Panoramica dello Stretto. Terra, rocce e detriti sono caduti sull’arteria che è stata interrotta per qualche ora ma – grazie al sole che è tornato a splendere nel pomeriggio – è stata liberata già in serata da protezione civile e Vigili del fuoco. Un’automobile era stata investita dalla terra caduta, ma per fortuna non si sono registrati feriti. A causa del maltempo, molte strade cittadine si sono allagate, compreso un pezzo dell’A20 Messina-Palermo, che è stata bloccata da un allagamento all’altezza delle uscite di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. Il traffico è andato in tilt per qualche ora.

Secondo il sindaco Cateno De Luca, “negli ultimi trent’anni a Messina è stato consentito di sfregiare le colline con speculazione edilizie senza adeguate opere di urbanizzazione come strade fogne e raccolte acque bianche; dal 2013 al 2018 per la manutenzione della caditoie e raccolte acque bianche sono stati spesi appena 400 mila euro cioè circa 70 mila euro l’anno. Noi abbiamo destinato 25 milioni di euro per rifare tutti sotto servizi lungo la linea del tram e zone limitrofe, 10 milioni di euro per rifare la rete di raccolte acque bianche e fognaria zona Ganzirri e Torre Faro. Inoltre abbiamo destinato 8 milioni di euro per la pulizia straordinaria e risagomatura dei 72 torrenti che insistono nel perimetro urbano”.

A muoversi, immediatamente, è stata l’Ars. Il capogruppo di Forza Italia, Nicola Calderone, ha depositato un disegno di legge che prevede “lo stanziamento di un milione di euro per i danni causati dall’alluvione che si è abbattuto in questi giorni a Messina, arrecando tanti disagi, specie nei borghi marinari di Ganzirri e Torre Faro, ma anche in provincia, come a Barcellona, Terme Vigliatore, Castroreale e zone limitrofe. Per tale motivo – scrive in una nota il deputato, originario di Barcellona – chiederò di implementare le somme non solo secondo criteri quantitativi ma anche geografici. La provincia messinese infatti non vale meno di Palermo, per la quale sono stati finanziati interventi per l’allagamento del sottopasso del 15 luglio scorso”. Il ddl depositato prevede che per il reperimento delle somme da destinare al comune di Messina ed i comuni coinvolti dalla calamità, sia rimodulata la programmazione delle risorse extraregionali relative ai fondi FSC e/o FESR. “Qualora non saranno concesse – annuncia Calderone – già da ora prometto battaglia perché non ci sono città di serie A e città di serie B”.

Ma il forzista ha subito trovato la sponda del presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciché: “Apprezzo l’iniziativa promossa dall’onorevole Tommaso Calderone. I disagi subiti dalla città di Messina sono ingenti, così come quelli di Palermo a seguito dell’alluvione dello scorso 15 luglio. Pertanto, la prossima settimana chiederò che il ddl sia calendarizzato con l’urgenza che merita”.

L’alluvione abbattutasi nel Messinese sarà, inoltre, al centro di un vertice convocato dal presidente della Regione Nello Musumeci per mercoledì pomeriggio a Palazzo d’Orleans. L’obiettivo del governatore è quello di avere gli atti sufficienti per deliberare in Giunta, entro pochi giorni, la proclamazione dello stato di calamità e richiedere al governo centrale il riconoscimento dello “stato di emergenza” nei Comuni colpiti. D’accordo anche Micciché: “Auspico che venga applicata la legge che il Parlamento siciliano ha approvato recentemente, con la quale si attribuisce al Presidente della Regione la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza, nominare i commissari e agire subito per sostenere i Comuni colpiti da eventi calamitosi. Il mio è un invito a Musumeci, affinché applichi immediatamente questa legge, in modo da semplificare i procedimenti burocratici per la concessione degli aiuti necessari”.

Intanto, a Terme Vigliatore e nel lungomare di Barcellona Pozzo di Gotto, il governo regionale ha inviato dieci funzionari della Protezione civile coordinati dall’ingegnere Bruno Manfrè e cinquanta volontari, con idrovore per rimuovere l’acqua, specie dai cantinati, e gruppi per il lavaggio delle strade e rimozione del fango. Impegnati sullo stesso fronte anche i vigili del fuoco, gli operai e i volontari dei Comuni. “Siamo vicini come governo regionale – ha dichiarato il presidente della Regione – alle popolazioni colpite dal nubifragio. Vogliamo esserlo anche con i fatti. Ecco perché dal vertice dovrà venir fuori un programma di interventi concreti per tentare di porre fine a questo continuo calvario. Non è la prima volta che si contano i danni in quelle realtà e non sarà l’ultima se non si lavora subito per eliminarne alcune cause, legate anche alla mancata pianificazione del territorio e a una disordinata crescita urbanistica che in alcuni Comuni mostra adesso gli effetti devastanti”.