Mentre l’impianto di trattamento meccanico biologico di Cava dei Modicani di Ragusa resta chiuso perché non c’è il decreto di valutazione d’impatto ambientale da parte della Regione, costringendo così i 12 comuni iblei a conferire i propri rifiuti nelle discariche di Lentini e Alcamo (con costi aggiuntivi), da Palermo è stata individuata una soluzione che trova come fermo oppositore il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì. La Regione siciliana, infatti, ha nominato un commissario ad acta affinché nel sito di Cava dei Modicani venga realizzata una quarta vasca accanto alle tre già esistenti e ormai sature da anni (proprio per questo Arpa Sicilia ha dato parere contrario alla proroga per il conferimento). La proposta del commissario regionale, però, è contrastata dal sindaco di Ragusa. Nei giorni scorsi l’assessore all’Energia, Alberto Pierobon, era tornato sul tema con una certa stizza: “Trovo sempre davvero singolare dover intervenire su questioni che si trascinano da tempo e su cui eravamo intervenuti con largo anticipo per evitare criticità – aveva spiegato Pierobon -. Alcuni Comuni della provincia di Ragusa sono stati dirottati, per garantire il servizio rifiuti, verso altre province. Questo non doveva accadere. Su Ragusa avevamo fatto più incontri, con Srr e sindaci, e già da tempo dovevano provvedere e intervenire dopo l’ordinanza del Libero consorzio. E invece ci troviamo, come spesso accade, all’ultimo minuto di fronte a situazioni incresciose. Ci sarà chi si assumerà le proprie responsabilità. A breve si troverà una soluzione amministrativa per risolvere il problema delle distanze lamentato dai Comuni. Chiederemo se ci sono possibilità di razionalizzare, ma non intendiamo tollerare più situazioni del genere che finiscono per arrecare danni alla collettività”.