“Less is more” recita una massima di Mies van der Rohe, grande architetto e designer tedesco. E Alessandra Mirabella venerdì sera deve aver fatto sue queste parole.

Perfetta padrona di quella immaginaria casa della musica che è il Blue Brass di Santa Maria dello Spasimo, ha intrattenuto la platea con un concerto molto appassionato, una fantastica conversazione fatta di toni appena sussurrati e mai eccessivi, di sonorità intense ed eleganti; si è abbandonata alle note del jazz, dello swing e della bossa nova con una performance raffinata, di grande seduzione e gradevolezza.

Un pubblico particolarmente attento ha assaporato ogni istante di una esibizione il cui tema dominante era l’amore, declinato in tutte le sue croci e le sue delizie; e si è anche lasciato inebriare dalla sensualità di una voce calda e sofisticata, ma all’un tempo convincente e profonda.

Accompagnata per l’occasione dalla liaison di quattro maestri palermitani del jazz, con cui palpabile ed evidente era l’intesa – Gaspare Palazzolo al sax tenore, Giuseppe Costa al contrabasso, Giuseppe Preiti al piano e Giuseppe Urso, particolarmente ispirato, alla batteria – Alessandra Mirabella, che vanta collaborazioni con musicisti di altissimo livello come Fabrizio Bosso e Mimmo Cafiero, ha arricchito, con la sua voce pastosa e morbida, l’incanto di brani che sono grandi classici del jazz: da “Love for Sale” di Cole Porter, in uno splendido arrangiamento del maestro Giovanni Mazzarino, a “Cheek to Cheek”, “Let’s Face the Music and Dance” e “How About Me” di Irving Berlin; fino a “Don’t Get Around Much Any More” o “Lover Man” di Duke Ellington, narrazioni sonore di un amore che può anche attraversare tormenti e delusioni, ma che trova sempre la forza per solcare i cieli alti del sentimento e della felicità. Momenti sublimi. Che hanno trovato persino una nota di commozione durante l’omaggio che la cantante ha voluto rendere a Doris Day, recentemente scomparsa, con “I Don’t Know Enough About You” di Peggy Lee, un arpeggio di fascino ed eleganza, di sanguigno e voluttuoso desiderio.

Ma è quando il jazz incontra la bossa nova, in brani come ”Desafinado” o “Dindi” di Antonio Carlos Jobim, che la melodia diventa evocativa di una passione languida e impetuosa, angelica e travolgente; è lì che l’interplay dei musicisti diventa voluttuoso.

E’ una musicalità capace di trascinarti nello smarrimento e nel sogno quella tenacemente inseguita dalla voce limpida di Alessandra Mirabella, una “sophisticated lady” del jazz. Una musicalità che ha dato al Blue Brass di Santa Maria dello Spasimo la possibilità di chiudere la sua straordinaria stagione con una serata fatta di incanto e leggerezza, di gioia e desiderio; e comunque vissuta sulle ali della fantasia e della libertà.

Jazz, swing and smile.