Oggi gli austeri deputati dell’autorevole commissione dell’Ars, chiamati a giudicare i manager della sanità, potrebbero istaurare una nuova procedura. Ciascun membro provi a chiamare una struttura pubblica per prenotare una Tac o una risonanza magnetica o un’operazione all’utero per il taglio di un polipetto maligno. Verifichi, sulla propria pelle, quanta indecenza hanno accumulato le liste d’attesa e quale indignazione avverte un paziente quando gli dicono che il primo varco disponibile è a giugno. Il Parlamento avrebbe oggi la possibilità di decidere – sui manager delle Asp e degli ospedali – non per sentito dire ma con dati alla mano. E avrebbe pure la possibilità di replicare con un sussulto di dignità ai giochi perversi di Schifani, di Aricò e di tutti gli altri padrini della politica che si sono arrogati il diritto di guadagnare voti con la nostra salute.