“Il presidente Musumeci ha confermato la linea dura nei confronti dei cosiddetti ‘furbetti dei vaccini’, ma il suo intervento e questa decisione sono conseguenza delle denunce dell’opposizione all’ARS e di un’indagine del NAS, perché altrimenti avrebbe continuato a sonnecchiare”. Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, che aggiunge: “Già lo scorso 12 gennaio, tra i primi in Sicilia, avevo denunciato in aula quanto fosse accaduto e non mi risulta che Musumeci abbia mosso un dito, anzi, la linea del Governo regionale è stata quella di minimizzare per settimane. Infatti, anche dopo il mio intervento in Assemblea, ci sono stati altri episodi spiacevoli. Fa piacere quindi che Musumeci abbia battuto un colpo, ma temo che lo stia facendo solo sotto la pressione mediatica delle tv nazionali e della morale collettiva, forse anche sbagliando. Emerge, quindi, un aspetto sul quale ritengo sia giusto riflettere: vale la pena non procedere alla somministrazione del richiamo solo per mostrarsi rigorosi su un piano etico, quando le conseguenze potrebbero essere più gravi? Io penso di no. L’ho già dichiarato nei giorni scorsi e lo ribadisco: è giustissimo che i responsabili dello scandalo vengano puniti, ma non seguire il protocollo medico è rischioso. La mancata somministrazione della seconda dose potrebbe far nascere nuove mutazioni del virus (non lo dice Dipasquale, ma la comunità scientifica), andrebbero sprecate delle dosi di vaccino che contribuirebbero comunque alla tanto ricercata immunità di gregge, si presterebbe il fianco a eventuali azioni legali perché chi ha ricevuto la prima dose ha implicitamente acquisito il diritto di avere la seconda e, infine, in caso di insorgenza di un problema legato al mancato rispetto del protocollo non sarebbe possibile rivalersi sul produttore. Tutte queste ragioni le ho esplicitate qualche giorno fa in una lettera al manager dell’ASP di Ragusa e ritengo che non sia un caso che proprio questa Azienda, mercoledì, abbia chiesto all’Assessorato regionale di consentire la seconda dose anche a chi ha ottenuto la prima pur non avendone diritto”.

“Musumeci dovrebbe essere più vigile, presente e sensibile per la terra che è stato chiamato a governare – conclude Dipasquale – e non dovrebbe rispondere, invece, sol perché da una tv nazionale gli si punta il dito contro”.