“Il governo Musumeci ha approvato il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione 2021-23″. Lo annuncia in una nota Palazzo d’Orleans. “I provvedimenti finanziari, su proposta dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, sono stati predisposti nel rispetto degli accordi conclusi col governo nazionale lo scorso 14 gennaio e del progressivo rientro dal disavanzo”, si legge. “Sono assicurati i servizi essenziali, gli interventi per le attività sociali, la cultura, lo sport, il turismo, lo spettacolo. Non ci sarà alcun ricorso all’indebitamento, mentre si utilizzano le risorse europee per finanziare taluni interventi di tipo strutturale”. Si parla di circa 150 milioni, sul modello della Finanziaria di guerra tuttora inattuata. Mentre, nel Bilancio, “è stato ridotto a 65 milioni il ricorso al congelamento di somme in attesa di definire il confronto col governo nazionale”.

“Nel ddl Stabilità – conclude la presidenza della Regione – sono state inserite norme di riduzione della spesa, ma anche di incremento delle entrate, di sostegno alle imprese, di tutela e riconversione ambientale, di semplificazione delle procedure”. Non c’è traccia, invece, del rifinanziamento del Bonus Sicilia, né di altre misure utili al contrasto degli effetti della pandemia. Saltano anche i fondi per il sistema alberghiero. Sarà una manovra più snella e meno consistente rispetto a quella del 2020.

La Regione, che per bocca dell’assessore Armao aveva “denunciato” circa 300 milioni di mancate entrate (causa Covid) riesce in parte a sopperire, includendo anche un “taglio” di 40 milioni, così come previsto dall’accordo Stato-Regione. Che prevede, inoltre, di arrivare all’approvazione entro il 28 febbraio, pena la revoca dell’accordo stesso, che garantisce di spalmare il disavanzo da 1,7 mld in dieci anni. Sarà necessario un tour de force: martedì prossimo i documenti contabili verranno trasferiti a Palazzo dei Normanni, per un esame nelle commissioni di merito. Poi finiranno a Sala d’Ercole. Per la definitiva approvazione, però, bisognerà attendere l’esito del giudizio di parifica sul rendiconto 2019 da parte della Corte dei Conti, come dichiarato qualche giorno fa in aula dall’assessore Toto Cordaro. Senza parifica non si canta messa.

Le prime critiche giungono dal Partito Democratico: “Dopo i gravi errori contabili, la cui responsabilità è tutta del governo Musumeci, la giunta regionale approva con colpevole ritardo il disegno di legge di Bilancio e la legge di Stabilità senza neppure aver sentito il bisogno di confrontarsi con le parti sociali. Un ritardo – spiega il capogruppo, Giuseppe Lupo – che si somma a quello già accumulato visto che buona parte della precedente manovra finanziaria, che prevedeva anche interventi di sostegno alle famiglie ed alle imprese legati all’emergenza Covid, è rimasta ancora inattuata. Siamo di fronte ad un governo inadeguato, incapace di dare risposte ai problemi della Sicilia”.