Una mossa a sorpresa, ma neanche tanto. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha azzerato il proprio staff di gabinetto. Lo riporta Repubblica. Secondo gli addetti ai lavori si tratterebbe di una mossa funzionale alla prossima campagna elettorale. La lettera di revoca è giunta a 8 dei 14 componenti dello staff, che dal 13 giugno dovranno sloggiare per fare spazio alle new entry. Potrebbero essere figure assai vicine al governatore Musumeci e al suo ‘delfino’, come riporta un esponente di Forza Italia rimasto anonimo: “L’azzeramento dell’ufficio di gabinetto di Razza alla vigilia delle elezioni – è il commento – la dice lunga su come questo governo si muove: è evidente che questi posti sono stati promessi a qualcuno in campagna elettorale”.

Da parte sua l’assessore parla di “una semplice riorganizzazione interna. Già nelle prossime ore ricostituirò il mio staff cambiando uno o due componenti”. Anche se il modus operandi somiglia molto all’ultima decisione di Musumeci, che sganciandosi da una logica di coalizione, ha nominato motu proprio l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale: trattasi di Alessandro Aricò, già capogruppo di Diventerà Bellissima all’Ars, che in questo scorcio finale di legislatura prenderà il posto di Lagalla, che si era dimesso a fine marzo per candidarsi a sindaco di Palermo.

Per la teoria ‘meno siamo, meglio stiamo’, Musumeci continua a riversare nel governo e nel sottogoverno i propri uomini di fiducia. Una mossa che rischia di incrinare per sempre i rapporti con gli altri partiti di centrodestra, che hanno già protestato per l’imposizione di Aricò: “Musumeci, in piena campagna elettorale, sceglie l’autoreferenzialità alla collegialità. Nulla di nuovo”, è stato il commento di Forza Italia, Lega, Noi con l’Italia e Autonomisti, che poi definiscono il presidente della Regione “un uomo solo al comando”. Non è improbabile che da qui alla fine della legislatura Musumeci rilanci l’ipotesi di una giunta elettorale, composta solo da quei partiti (o parti di essi, come accade all’interno di Forza Italia) che ne sostengono la seconda corsa a palazzo d’Orleans. Sarebbe la fine del centrodestra, ma da ora – per fortuna – si potrà giocare a carte scoperte.