Dopo l’attacco al ponte di Kerch, questa mattina è toccato alla baia di Sebastopoli. Quattro navi militari russe sono state colpite da droni di Kiev. Per gli ucraini la Crimea non sembra più irrecuperabile come un tempo, mentre per i russi la penisola si è trasformata da roccaforte a emblema della loro vulnerabilità. Per mostrarsi forti, quindi, rispondono alzando la pressione. Stavolta non con le armi né tantomeno con le minacce, ma decidendo di sospendere unilateralmente l’accordo sul grano firmato a Istanbul lo scorso luglio. Le navi prese di mira dagli ucraini, denunciano dal Cremlino, sarebbero le stesse che la Russia utilizza per esportare i cereali. Una mossa che si ritorcerà contro non solo all’Ucraina, ma al mondo intero. Continua sull’Huffington Post