Più chiaro di così è difficile. Quel che sta succedendo a Gaza è inaccettabile e disumano. Sergio Mattarella non si trincera dietro artifici retorici e parlando agli ambasciatori stranieri nella cerimonia per il 79° anniversario della Festa della Repubblica, chiede a Israele il cessate il fuoco e l’applicazione del diritto umanitario con parole nettissime.
Ad ascoltarlo, muti, la premier Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, cui spettano le scelte di politica estera del governo, accusati però dalle opposizioni di afasia e immobilismo diplomatici davanti alla tragedia del popolo palestinese. Il capo dello Stato entra nel vivo del discorso dopo aver ricordato che la nostra Repubblica nasce da una “scelta di pace”, sostanziata nel “ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli” scritto in Costituzione. E allinea con questo discorso le critiche italiane a quelle degli altri grandi paesi europei, dalla Francia alla Germania alla Spagna. Supplenza rispetto alla linea del governo, dirà qualcuno, ma le grandi direttrici di politica estera e il rispetto dei valori costituzionali sono di competenza del Presidente che evidentemente non ha voluto tacere oltre davanti alle immagini di queste settimane. “Il presidente ha detto le stesse parole che ho detto io alla Camera” fa notare il ministro Tajani poco dopo. Continua su Huffington Post