Dopo il caos del 2 giugno e le dimissioni dei due subcommissari del piano A19, Anas lancia un nuovo allarme: per domenica prossima, infatti, sono attese lunghe code in direzione Palermo, in particolare dalle 15 fino a tarda serata, a causa del traffico di rientro da Catania e dei cantieri ancora attivi.
La società, che ieri era stata ricevuta da Schifani a Palazzo d’Orleans per illustrare lo stato dei cantieri, invita gli automobilisti a scegliere fasce orarie alternative, come il mattino o la tarda serata, per evitare le ore di punta. Ma soprattutto lancia un appello accorato: non invadere le corsie di emergenza, riservate ai mezzi di soccorso, e portare scorte d’acqua a bordo. “Il cantiere è fondamentale per garantire la sicurezza della circolazione – scrive Anas in una nota -, ma in attesa della rimodulazione degli interventi, prevista tra circa due settimane, si prevedono nuovi disagi alla viabilità, soprattutto durante il fine settimana”.
Non sarà un’estate facile per chi percorre la A19 tra Palermo e Catania. I cantieri che hanno già provocato code chilometriche, in particolare tra Altavilla Milicia e Bagheria, non verranno smantellati. Al massimo, rimodulati. La Regione e Anas parlano di “riduzione” delle aree di lavoro, apertura parziale delle corsie e turni di lavoro intensificati. Ma il dato resta: i disagi continueranno fino a dicembre.
Il presidente Schifani, commissario per il piano di riqualificazione dell’autostrada (che ha indotto alle dimissioni i due sub-commissari dopo il caos del 2 giugno), ha incontrato l’ad di Anas Gemme per annunciare misure più rassicuranti che risolutive. Nel dettaglio: il cantiere di Bagheria sarà attivo h24 fino al 28 luglio, poi sospeso fino al 10 settembre. Riprenderà con l’obiettivo di concludere entro metà dicembre. A Casteldaccia, sarà aperta una seconda corsia entro il 20 giugno in direzione Palermo e entro l’11 luglio verso Catania. Anche qui fine lavori prevista a dicembre.
Anas ricorda che su 64 interventi previsti lungo l’asse autostradale, 20 sono conclusi e 22 in corso. Valore totale del piano: 913 milioni di euro. Ma per gli automobilisti lo scenario resta quello di una viabilità a ostacoli, tra restringimenti, deviazioni e una comunicazione finora inefficace. Schifani promette più coordinamento e l’attivazione di presìdi della polizia stradale. Ma l’impressione è che si corra ai ripari, come sempre, dopo l’emergenza. E se è vero che i lavori vanno fatti, è altrettanto vero che a pagare – ancora una volta – sarà chi guida.