Non è soltanto una foto, ma un’immagine d’ordinaria follia. Siamo sull’unica arteria alternativa alla A19, l’autostrada Palermo-Catania dove da qualche settimana a questa parte, per un viadotto a rischio crollo, è stata interdetta la circolazione ai mezzi pesanti nel tratto da Resuttano a Ponte Cinque Archi. Così i mezzi superiori a 3,5 tonnellate sono costretti a uscire allo svincolo di Resuttano, percorrere due centri abitati, arrampicarsi su pezzi di provinciali e statali, prima di re-immettersi in autostrada.

Solo che la viabilità secondaria in Sicilia è fatta di trazzere e per i tir non è semplice attraversarle. Ieri un autista ha perso il controllo del mezzo, e questo è il risultato: nessun ferito, per fortuna, ma oltre sette chilometri di fila fra lo svincolo di Resuttano e Portella del Morto, in territorio di Petralia Sottana. Con l’Anas, disperata, che ha indicato come uscita obbligatoria Tremonzelli. Poi un lungo tratto sulla statale della Madonie, prima di rientrare sulla A19 a Ponte Cinque Archi. Il caos. La strada è stata liberata solo mercoledì mattina. Lo strano scherzo del destino ha voluto che dentro quel camion viaggiassero dei rifiuti: partiti dalla Sicilia occidentale, avrebbero dovuto raggiungere le discariche di quella orientale per essere smaltiti. Un camion uscito di strada ha palesato la condizione ancestrale della nostra Isola: piegata in due.