Sei sindaco di Gela, ti senti male e mentre stai in ospedale ti sfiduciano? Niente paura ci pensa SUPER-TAR.
Non ti ripescano in serie B e tu, catanese, ti senti offeso assai? Niente paura chiama SUPER-TAR.

T’hanno bocciato ai test di ingresso in medicina? T’hanno bocciato e basta a scuola? Non ti piacciono i corsi in inglese al Politecnico? Ti disturba che al circo facciano i giochi con gli animali? Mostri il culo ai tifosi della Fiorentina che hanno perso la partita? Ti irrita l’ordinanza del sindaco di Milano che dice che non puoi tenere aperta la sala scommesse fino a notte fonda? Hai aperto un bar in una piazza d’armi davanti a un castello medioevale a Siracusa esagerando un po’ rispetto al progetto autorizzato e ti chiudono l’attività? Niente paura, per tutto c’e SUPER-TAR.

Questo potrebbe essere l’attacco di un pezzo di satira. Ma è nuda cronaca. Di fatti accaduti o che accadranno. Ad esempio non si sa ancora a quante squadre si giocherà quest’anno la serie B perché sarà il TAR a decidere. Il 9 ottobre. E così i campionati di B e C sono iniziati zoppicanti perché non si sa chi c’è e chi non c’è.

In effetti il calcio è territorio d’elezione della magistratura amministrativa come nel 2010 quando Giacomo, trentenne tifoso del Bologna, al termine di una partita a Firenze vinta dalla sua squadra espresse la sua valutazione tecnica sull’incontro calandosi i pantaloni e mostrando il sedere ai tifosi viola. A Giacomo venne comminato il DASPO e lui ricorse al Tar e poi al Consiglio di stato. Così oggi esiste una ricca giurisprudenza amministrativa sul quesito giuridico se mostrare il culo agli avversari è incitamento alla violenza o legittima goliardata modello “Amici miei”.

Ma la “casa madre” del Tar è la politica con i suoi annessi e connessi. Un rapporto simbiotico, quasi incestuoso quello fra magistratura amministrativa e uomini politici. Sono giudici tar o consiglieri di stato un gran numero alti dirigenti dei ministeri (capi di gabinetto, capi uffici legislativi, capi delle segreterie tecniche), delle autorità indipendenti, delle varie ramificazioni governative. In una commistione di compiti e di consuetudini personali che certo non depongono al meglio per la terzietà del ruolo che il magistrato dovrebbe avere nei confronti del potere politico di cui abitualmente giudica l’operato.

Inevitabilmente mano a mano che si scende per li rami delle amministrazioni i rapporti di forza si spostano. Resta tuttavia immutato il ruolo del Tar come “refugium” per i torti d’ogni ordine e genere, come camera decisionale autonoma e sovente eccentrica, in grado di bloccare procedure complesse come quando fece saltare in numero chiuso a medicina qualche anno fa o dichiarò illegittimi i corsi di laurea in lingua inglese. O come quando – e qui si aprirebbe il capitolo sui Tar “speedy gonzales” e i Tar “lumaca” – vennero annullate le elezioni regionali in Piemonte per le firme false della lista “Pensionati per Cota”. Peccato che l’annullamento giunse a più di 4 anni e mezzo dalle elezioni, quando Cota aveva svolto tutto il suo mandato di Governatore. Mentre per converso nel caso del bar del castello Maniace a Siracusa il Tar ha sospeso il provvedimento della soprintendenza che chiudeva il bar entro 24 ore dalla notifica dell’istanza.

C’è stato pure chi – lamentando la ingestibilità della situazione amministrativa con i Tar con tanto e tale potere in ogni campo – propose di abolire i Tribunali Amministrativi Regionali. Si chiamava Romano Prodi. E dopo uno propose di ridurne fortemente le competenze. Si chiamava Matteo Renzi. Prodi e Renzi sono quasi ex politici. SUPER-TAR fra 15 giorni deciderà chi gioca in serie B.