C’è un reporter, si chiama Davidekyo ed è catanese. Va in giro per la città e fa un salto al mercato per chiedere cosa pensino – i catanesi come lui – del Coronavirus. Qualcuno risponde serio, altri la prendono sul ridere. E poi c’è un catanese che sembra la parodia di se stesso, E’ il venditore “ca scorcia”, quello autentico e genuino. Che non filtra le parole e fa scompisciare: “Nelle padelle wok da 3 euro e 90 si mangiavano persino i cinesi, e ora mi parlano di amuchina. Uno c’è morto con l’amuchina, schiacciato da un bottiglione di cinque litri”. Conditelo con un po’ di dialetto di quelle parti, e il risultato è garantito (ma fate prima a guardare il video dal minuto 0.48 in poi).

La gag, proposta da Pietrangelo Buttafuoco, è finita su Radio 1, nella trasmissione il “Mix delle Cinque” di Giovanni Minoli. All’interno di una filastrocca scandita dal solito marranzano in sotto fondo. E addolcita da una cantilena che riassume questi giorni di contagiosa goffaggine, in cui la Sicilia – ben distante dai focolai – s’è presa comunque le luci della ribalta: merito della sparata di Musumeci, che invita i turisti del Nord a non venire nell’Isola, e dell’intervento riparatorio di Micciché (“La probabilità di infettarsi in Sicilia è uguale a quella di essere colpiti da un vaso mentre si cammina”). La paura del coronavirus si fa voce del sen fuggita. Ma per fortuna la settimana è finita.

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