C’è un momento della stagione in cui persino al Palermo (che dei 45 punti in palio ne ha lasciati per strada soltanto 8) si raccomanda che è “vietato sbagliare”. La gara di oggi a Castrovillari, in effetti, è un test delicato per una squadra che non può concedersi passi falsi, e da cui tutti si aspettano la promozione in pompa magna, riducendo al minimo gli sprechi. E’ il destino delle big. Il Palermo di Pergolizzi in effetti non arriva da un periodo brillantissimo: le 2 sconfitte nelle ultime 5 gare (entrambe in casa, contro Savoia e Acireale) hanno tolto quel pizzico di brio dato dalle dieci vittorie consecutive in avvio di stagione. Un cammino da bulldozer, tuttavia, che non basta a far felici tutti. Il Savoia è a -5 anche se i rosanero, oggi, hanno sulla racchetta il secondo set point per diventare campioni d’inverno. Basta una vittoria.

E’ una trasferta insidiosa, ma non impossibile quella del “Mimmo Rende”, stadio da 4 mila posti di capienza, con il massiccio del Pollino a colorare l’orizzonte. L’unico stadio regolamentare di tutto il girone I, anche “se il manto erboso non è in condizioni perfette, perché non abbiamo altri posti in cui allenarci” ammette il tecnico Sasà Marra. I palermitani in trasferta saranno 175. La formazione di casa, al momento, è fuori dalla zona a rischio, avendo sei punti di margine sul Nola, invischiato nei bassifondi. E’ una squadra regolare (cinque vinte, cinque pari e cinque perse) che in casa non perde quasi mai. Ha interrotto domenica scorsa, col Corigliano, una striscia positiva di quattro partite e una decina di giorni fa ha perso il capitano (e bomber offensivo) Marco Puntoriere, che ha abbandonato la squadra del cuore per questioni familiari.

“Siamo una squadra molto giovane che vive d’entusiasmo, ma anche noi non arriviamo a questa partita tanto bene – ha detto l’allenatore alla vigilia – perché abbiamo subito una sconfitta nel finale della partita sbagliando anche un rigore. Il Palermo è la squadra peggiore che avremmo potuto affrontare in questo momento”, anche se preparare una partita di questo lignaggio è tutto fuorché un problema. Il fuoco si alimenta da solo. La squadra cosentina è stata fondata per la prima volta nel 1921, si è spinta sette volte fino alla Serie C2, dove ha giocato per l’ultima volta a cavallo del 2000. Ma questa è tutta un’altra storia.