Sono 28, di cui 9 migranti, i nuovi casi di positività registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino fornito dal ministero della Salute. Rimangono stabili, per il secondo giorno di fila, i ricoveri: 41. I “contagi” sono così distribuiti: 10 a Catania, 6 a Enna (tutti migranti), 5 a Siracusa, 3 a Ragusa, un migrante a Palermo, due migranti a Caltanissetta e uno a Messina. Preoccupa l’indice Rt: nell’ultima settimana è 1,62, il più alto d’Italia. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha lanciato un monito ai ragazzi: “Forse i giovani vedendo il video “Non ce n’è Coviddi” si sono convinti che è così. Ma purtroppo c’è e circola. L’emergenza Covid in Sicilia – ha proseguito Razza, intervenendo dall’ospedale San Marco di Catania – segnala un aumento dei casi, chiediamo più attenzione ai cittadini. Il virus colpisce sempre più i giovani, per fortuna richiede meno ospedalizzazione e ricoveri in terapia intensiva”.

“Saranno i numeri che ci diranno se dobbiamo chiudere di nuovo tutto”, aveva detto Musumeci ieri, durante la presentazione di un progetto al Cefpas di Caltanissetta. “Ho lanciato un appello 15 giorni fa – ha aggiunto il presidente della Regione – mi pare che questo appello non sia stato raccolto e quindi non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali. Con le forze dell’ordine, preposte a questo servizio, pensiamo nei prossimi giorni di chiuderne altri perché i gestori non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela. Al tempo stesso rinnovo l’appello a tutti per poterci godere questa estate in relax ma con qualche piccolo sacrificio. La mascherina, il distanziamento, mantenere un metro di distanza, penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di coronavirus. Siamo stati così bravi per 3 mesi con la linea della fermezza e del rigore. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani non vorrei ricredermi”.