“Le colpe e le inadempienze del governo regionale non devono ricadere sull’assistenza ai cittadini. Dopo aver ascoltato quanto riferito dai dirigenti in commissione Salute non ho potuto esimermi dal chiedere immediata chiarezza in merito ai conti della sanità siciliana. Oggi abbiamo infatti appreso della necessità che l’assessore alla Salute negozi con le Asp e le aziende ospedaliere siciliane tagli pari a 120 milioni di euro. Il rischio che ciò si traduca in nuovi tagli ai servizi e all’assistenza ai cittadini, già fortemente deficitari in Sicilia, però è tanto intollerabile quanto possibile”. Lo afferma Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’Ars, a margine della seduta tenutasi oggi in VI commissione, cui ha presenziato l’assessore alla Salute Giovanna Volo, e in cui è stata finalmente prodotta la lettera trasmessa dal dirigente generale dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca, ove è descritta la condizione di salute finanziaria del sistema sanitario regionale in riferimento agli anni 2022 e 2023 e al pericolo di incorrere in disavanzo.

La perdita sarebbe inferiore rispetto a quella prospettata da La Rocca, anche grazie al rientro in cassa (per una sentenza della Corte costituzionale) della rata da 255 milioni che la Regione aveva dirottato su un mutuo con lo Stato anzichè sui Lea, i livelli essenziali di assistenza. Ma per fare fronte ai minori introiti garantiti da Roma – fino allo scorso anno – per l’emergenza Covid, bisognerà dar vita a una serie di tagli. Una decina di milioni verranno recuperati dai risparmi energetici sulle bollette, altri dalla riduzione dei costi per l’acquisto di tamponi e dalla chiusura degli hub vaccinali. Anche sul capitolo dei precari è previsto un risparmio pari a 67 milioni, anche se il decreto Milleproroghe approvato dallo Stato apre alla stabilizzazione di chi ha maturato il requisito dei 18 mesi di servizio entro il 31 dicembre 2024 (pur nel limite del tetto di spesa per il personale).

“È inverosimile – commenta De Luca – che proprio l’ingegnere La Rocca non sia stato convocato alla seduta, per questo ho sollecitato la sua audizione al più presto. È infine assurdo aver appreso che il buco prodotto durante gli anni della pandemia, anche a causa di una conduzione scellerata dei conti della Sanità, venga parzialmente ripianato per un mero colpo di fortuna, ossia grazie al rimborso delle somme destinate in precedenza al pagamento dei mutui, rimborso imposto dalla Corte di Conti con la bocciatura del rendiconto 2020”.