Verrà il giorno in cui qualcuno – una commissione d’inchiesta o un magistrato della Corte dei Conti – chiederà al Balilla di spiegare come e perché si comporta da oligarca russo: non ha limiti di spesa, saltella tra le suite dei grandi alberghi, si mostra alla Croisette di Cannes, compiace Cairo e i grandi gruppi editoriali, sbeffeggia partiti e parlamento, raccoglie gli applausi di Taobuk e Taofilm, si gonfia il petto in ogni sagra di paese. Chi è questo oligarca che offende, con i suoi sprechi e le sue smargiassate, i siciliani che non sanno come fronteggiare una crisi sempre più arcigna e feroce? In virtù di quale sortilegio è diventato il re delle feste e delle illusioni, un padroncino al quale la Regione consente di spendere oltre cento milioni in un anno? E’ un genio della politica o della cultura? No: è semplicemente il Cavaliere del Suca. Povera Sicilia.