“Ma cosa ci voleva a presentarlo prima?”. I tempi del governo mettono in difficoltà l’Assemblea regionale, e Gianfranco Miccichè sbotta contro l’assessore Armao sull’esercizio provvisorio. Il disegno di legge è stato adottato dal governo ieri sera e trasmesso solo oggi all’Ars. Che in questo modo deve rivedere i propri piani. Miccichè ha chiesto alla commissione Bilancio di integrare il documento contabile con alcune norme, le più urgenti, contenute nel Ddl stralcio 893/A, quelle che riguardano i precari (del Libero consorzio di Siracusa, della Città metropolitana di Catania, oltre agli ex dipendenti della Pumex e delle Camere di Commercio).

Ma allo stesso tempo ammonisce il governo: “Dovrebbe avere un’attenzione maggiore nei confronti del Parlamento. Il mio compito è fare ciò che il governo mi chiede, ma non è possibile presentare le variazioni di bilancio a dicembre, anziché a ottobre, e l’esercizio provvisorio un giorno prima delle scadenze di legge. Queste situazioni creano imbarazzo. Per la prossima volta vi invito a rispettare i tempi, perché la premura è la madre degli errori. Ora dobbiamo salvaguardare le norme già previste e in scadenza il 31 dicembre”. Armao prova a divincolarsi: “Il ritardo non è dettato da colpe imputabili all’assessorato o al governo. Come l’aula sa bene, siamo ancora in attesa dell’approvazione di una norma da parte del Consiglio dei Ministri. I tempi dipendono da Roma”.

L’assessore all’Economia fa riferimento all’applicazione dell’articolo 7 del disegno legislativo n.158 del 27 dicembre 2019, che consente alla Sicilia di spalmare in dieci anni il disavanzo nei confronti dello Stato e rinvia al 2021 la prima rata dell’accantonamento (pari a 421 milioni). Una norma, utile, fra l’altro a garantire la copertura economica ai 92 milioni di spesa delle variazioni di Bilancio, approvate lo scorso 23 dicembre: “Salvo un nuovo riesame da parte del governo nazionale – ha chiarito Armao – la questione verrà affrontata domani in Consiglio dei Ministri”.

Il Pd ha chiesto di sospendere tutte le norme di spesa (comprese quelle inserite nella “manovrina”) e dedicarsi alla sessione finanziaria, mentre dai banchi del M5s piovono accuse su Musumeci & Co.: “Non vorremmo che questi ritardi siano dovuti al rimpasto”, ha tuonato Di Paola, “perché se così fosse i siciliani non capirebbero”. Micciché ha rassicurato che non è così. L’aula ha approvato la nota di aggiornamento al Defr (documento di economia e finanza), prima di riaggiornarsi a domani. Le commissioni sono al lavoro, invece, per cercare di sanare i ritardi del governo.

Lupo (Pd): situazione che va contro le regole di contabilità

“La giunta Musumeci che non ha ancora approvato il ddl di bilancio triennale di previsione 2021-2023, facendo venir meno ogni intervento economico a sostegno delle attività produttive e dell’economia dell’’isola, adesso chiede all’Ars di procedere con un esame frettoloso e superficiale del ddl di esercizio provvisorio presentato oggi con un ritardo imbarazzante. Una situazione vergognosa che va contro ogni dettame costituzionale in tema di contabilità pubblica e che mette in serio pericolo i fragilissimi conti regionali”. Lo ha detto intervenendo in aula all’Ars il capogruppo Pd Giuseppe Lupo. “La saggezza popolare dice che ‘la gatta frettolosa fa i gattini ciechi’ – ha ricordato il parlamentare Pd -, per questo il parlamento ha l’obbligo di esaminare le norme inserite nel testo del disegno di legge di esercizio provvisorio per proporre le necessarie modifiche”.

Movimento 5 Stelle: serve più tempo per analizzare il documento

“L’esercizio provvisorio con le relative variazioni per l’anno 2021 non può essere esaminato in meno di 24 ore. La Regione siciliana continua a muoversi in maniera confusa e poco chiara anziché intraprendere un percorso virtuoso richiesto da tempo dal governo nazionale. Sul tavolo ci sono 135 milioni dal fondo accantonamento della legge di stabilità regionale e 225 milioni dal fondo a garanzia degli accordi Stato Regione. Ad oggi non è ancora possibile verificare il rispetto degli impegni, assunti a fine 2019 dal presidente Musumeci, dato che la sua Giunta non ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Bilancio Luigi Sunseri a proposito dell’esercizio provvisorio presentato dal governo Regionale all’Assemblea Regionale Siciliana. “Inoltre – spiega Sunseri – non è stata intrapresa nessuna riduzione della spesa corrente, anzi la si è aumentata durante le variazioni di bilancio. Non è stato proposto nessun ridimensionamento delle partecipate regionali dove addirittura vengono proposte nuove assunzioni di personale. Ad oggi nessuna delle riforme annunciate è stata approvata. Non possiamo navigare a vista. Musumeci e la sua giunta devono prendersi le proprie responsabilità”.

Sullo stesso argomento si registra l’intervento del deputato M5S componente della Commissione Bilancio Nuccio Di Paola che ha aggiunto: “E’ indecente che tale ritardo possa essere imputabile anche al rimpasto della giunta Musumeci”. C’è poi la questione DEFR dove il deputato gelese accusa ancora il governo regionale: “Il Documento di Economia e Finanza Regionale rappresenta un vero e proprio libro degli incubi per i siciliani. Questo documento non punta né sull’ambiente, né sulle fasce più fragili, tanto meno sulla digitalizzazione. In tre anni questo governo regionale ha sprecato 283 milioni di euro. Ci chiediamo cosa ha da dire l’assessore Armao su questo” – conclude Di Paola.