Noi che non abbiamo pregiudizi – si fa per dire – proviamo una divina letizia nell’apprendere che anche i bulli più callidi riescono ogni tanto a elevare un inno alla “Sicilia degli onesti”. L’altro ieri il bullo dei bulli, quello che piritolleggia tra i corridoi di Palazzo d’Orleans, è andato sulle Madonie e si è appalesato come una madonnina di Lourdes a Verbumcaudo, il feudo che fu del boss Michele Greco e che, dopo il sequestro è stato affidato, a una cooperativa di volenterosi. E lì ha tenuto un seminario sull’onestà. Parlava, ovviamente dei giovani. Ché se avesse parlato del suo amico Ezio Bigotti, l’avventuriero che è riuscito a incassare novantuno milioni dalla Regione per un censimento che nessuno ha mai visto, i giovani lo avrebbero fischiato e la festa – una festa della legalità, manco a dirlo – sarebbe finita in una brodaglia a dir poco ributtante.