Calogero Pumilia

Palazzo d’Orleans. Dove un “sacro principio” dura 25 giorni

Non ci ha pensato due volte. Ha interrotto le vacanze, non è riuscito a ricaricare le batterie, ché anche un governo simulato affatica, e si è precipitato a Palermo. Quella nefandezza insopportabile andava bloccata. Quella violazione di ogni regola istituzionale, politica e umana non si poteva tollerare. Occorreva reagire. Con determinazione e senza perdere un minuto di tempo. Con la nomina di Annalisa Tardino a commissaria straordinaria dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Occidentale, Salvini aveva oltrepassato il limite della decenza anche per Renato Schifani, che conosce il mondo della politica e non si è mai attardato nel ruolo di rigido censore di scelte discutibili. Ma quella scelta del ministro delle Infrastrutture la trovava al di là di ogni decenza, di ogni etica anche minima. Il presidente di una..

Sicilia. L’opera buffa di un governo che finge di governare

Tra dieci anni, nel 2035, percorrerò il Ponte sullo stretto. Continuo ad esserne certo malgrado quegli impiccioni degli americani stiano tentando di mettere i bastoni tra le ruote della più grande opera del mondo che Salvini regala al futuro dell’Italia e in particolare a quello del Mezzogiorno. Sono anche certo che, rientrando in quel 5% di spesa militare al quale ci siamo impegnati, l’opera renderà più agevole la difesa dei sacri confini della Patria. Ci spero anche perché se questa ipotesi di “contabilità creativa” dovesse passare superando l’ostilità della NATO, il concetto di infrastruttura strategica potrebbe estendersi ad altre meno importanti e tuttavia utili per respingere il nemico. Perché non dovrebbe essere ritenuta strategica e pertanto totalmente rifatta la strada che collega Sciacca al mio paese? Le cento curve che..

I fantasmi stagionati che occupano la politica in Sicilia

Sono stato assente per qualche settimana ma Buttanissima Sicilia ha comunque proseguito nel proprio ruolo di irriverente denuncia in un panorama piatto e algido. A Caltabellotta, il paese dei centenari, quasi una scaramanzia, oltre che il piacere di stare là dove ci sono le radici, sto lavorando intensamente alla bozza di una pubblicazione che racconterà la mia esperienza di organizzatore di cultura. Da qui, da quasi mille metri di altezza, i suoni del mondo arrivano un po’ attutiti. Arrivano certo con tragico fragore quelli della Palestina e dell’Ucraina. Si vede qui vicino, di fronte, quasi con gli occhi veri, non solo con quelli dell’immaginazione, quel mare che ancora in questi giorni, come una tragica fossa comune, accoglie corpi di donne, uomini e bambini, di «scarti» indotti dalla disperazione e portati..

Cinica Regione: beneficenza finta sì, Fratel Biagio no

In testa le donne e i bambini a sventolare le bandiere della cultura e della beneficenza. Dietro un folto, compatto, risoluto gruppo di parenti, sodali, fratelli e sorelle di Sicilia e d’Italia in marcia per il diritto alla percentuale e alla promozione dell’immagine. Pellizza da Volpedo sarebbe stato ispirato a dipingere un “Quinto Stato” della cultura farlocca e della beneficenza ipocrita. Oltre all’aspetto giudiziario e a quello politico, c’è l’inedita rappresentazione di una realtà che finora non aveva trovato una forma così perfetta e insieme nauseante, tale da suscitare una risata amara ma ancor di più una forte indignazione. In questa storiaccia ci sono tutti gli elementi per una farsesca messa in scena con gli interpreti - e in questo caso le interpreti – a fingere di mostrare sensibilità per..

Cronache da una palude chiamata politica regionale

La vicenda che coinvolge il presidente dell’Assemblea regionale ha più aspetti che vale la pena richiamare. Il primo riguarda presunte violazioni di legge. Se ne occupa evidentemente la magistratura e, come è d’obbligo in questi casi, con un bla bla che si ripete fino alla noia, devono prevalere il garantismo e la conseguente presunzione d’innocenza. L’altra questione è prevalentemente di costume e ha il tono di un vaudeville. Coinvolge donne di successo e di potere, collega denaro pubblico a interessi privati, mette in uno stesso canestro promozione aziendale e attività caritatevole – a favore dei bambini -, che strappa lacrime e suscita approvazione. Si svolge tra i palcoscenici di uno dei maggiori teatri cittadini e il Palazzo dei Normanni. Al netto delle questioni giudiziarie, questa “rappresentazione” di un mondo altoborghese..

Regione, sei ore per spartirsi gli IACP e altro sottogoverno

“Convocati alle 16 erano ancora al lavoro alle 22”. Il cronista di un quotidiano di Palermo non riesce a velare un moto di solidarietà nei confronti di undici uomini e di una donna che, in rappresentanza dei partiti della maggioranza, sono rimasti così a lungo chiusi in una stanza per “spartirsi” gli Istituti Autonomi Case Popolari, i consorzi universitari e alcuni degli enti parco. Hanno così ridato, spiega uno di loro, “governance ad enti di primo piano superando la stagione dei commissari”. La notizia sarebbe insignificante, la solidarietà eccessiva, l’indignazione fuori luogo. Quelle brave persone, al termine del loro gravoso impegno, saranno magari state convinte di aver messo un tassello alla tenuta della maggioranza, di avere assolto al ruolo per il quale sono state elette. Del resto, cosa dovrebbero fare..

Agrigento. L’acqua nemica della cultura: colpa di Empedocle

Due cose con Agrigento non si prendono. L’acqua e la cultura. Per capire le ragioni del primo dissidio occorre risalire ad Empedocle, al quale venne in mente di inserire l’acqua tra i quattro elementi che, mescolandosi, provocano amicizia o contesa. Da quel momento è stata l’acqua a determinare il contrasto che ha investito in modo permanente la città. Da sempre, infatti, arriva raramente e se arriva non trova la direzione giusta, finendo, anziché nei rubinetti, nei posti più diversi e improbabili. Anziché dissetare crea problemi. In questo “meraviglioso” anno della cultura si è infiltrata sul palcoscenico e sulle poltrone del teatro Pirandello, ha vagato per le strade alla ricerca dei tombini murati dalla colata di asfalto e di recente ha trasformato in acquitrino una delle piazze centrali, di fronte all’ufficio..

Landini o Schlein: a chi il trofeo di miglior perdente?

Una battaglia sbagliata. Una sconfitta certa. Col senno del poi risulta quanto sia stato azzardato ricorrere al referendum su argomenti pure importanti ma non tali da suscitare una mobilitazione vasta e un interesse condiviso, trasformandoli peraltro in uno scontro politico, nel possibile avviso di sfratto a Meloni e alla sua maggioranza. Azzardato anche perché era del tutto evidente che il ricorso a quell’istituto, tranne pochissime eccezioni, negli ultimi anni non ha avuto successo. Avventato ancor più dopo la esclusione dal voto della proposta di autonomia differenziata, del tema che sarebbe stato immediatamente percepito di grande rilevanza per l’unità del Paese e avrebbe messo in difficoltà la destra. La sconfitta è evidente ed ogni tentativo di velarla, di provare ad attenuarne il peso è pretestuoso ed inefficace. Certo hanno votato quattordici..

Gerenza

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