Calogero Pumilia

Palermo da salvare dalla violenza e dall’indifferenza

Lo hanno ucciso a pochi metri dal Teatro Massimo, mentre cercava di sedare una rissa. Voleva solo riportare la calma ed è stato colpito a morte da un altro ragazzo, suo coetaneo. Due destini si sono incrociati nello stesso istante, e tutti noi siamo dentro quell’incontro. Non ci sono “noi” e “loro”: ci siamo solo noi, una città che ha smesso di parlarsi. Non è più la violenza della mafia, con le sue gerarchie e i suoi codici. E il presunto assassino che ha confessato, quando richiama Totò Riina, non vuole indicare un’appartenenza ma un modo improprio e balordo di trovare identità e consistenza. Perché la sua e quella che in genere quasi ogni giorno cogliamo è una violenza senza progetto, che nasce dal vuoto. È la voce di chi..

Quello di Schifani è solo il governo della “spartenza”

Inciampa, ruzzola, si rialza, gira su se stesso e prosegue, sempre al timone di una imbarcazione per una navigazione virtuale. Questa volta, quando si è votato la quarta manovra finanziaria dell’anno con una dotazione consistente, Schifani è finito nella rete che lui stesso aveva predisposto. Con una furbata, roba neppure da consiglio comunale di un modesto centro, ha fatto uscire dall’aula una parte della sua maggioranza, con l’obiettivo di rendere palese il “tradimento” di Fratelli d’Italia, e questa volta avrebbe trovato l’accordo con le opposizioni. Gli è saltata così una parte della manovra, quella che finanziava per ben trenta milioni – il resto, molto di più, è destinato a spese d’obbligo - le minutaglie, i campi di padel, i marciapiedi, i campetti di calcio e altre amenità di questa natura...

L’altra Gaza. I flotilleros in cerca di politica in Sicilia

Si sono rivisti in tanti, ancora entusiasti, il giorno dopo lo sciopero. Hanno discusso della manifestazione di Palermo e delle altre, numerose in Italia, per Gaza e per la pace. Hanno ribadito quanto fosse stato essenziale il contributo dei cittadini alla tenuta e al rafforzamento della democrazia e al ruolo della politica e come si sia riusciti ad esprimere lo sdegno crescente per la barbarie israeliana. Hanno pensato che sarebbe stato opportuno tentare di coinvolgere i partiti, che delle istituzioni sono i caposaldi e della politica i diretti responsabili, almeno in uno scambio di opinione, ed anche per indurli a far propria la voglia di pace, di giustizia, di pacifica convivenza di milioni di cittadini. Così hanno deciso di affidare ad un gruppo ristretto il compito di incontrare i rappresentanti..

Ma quando affronterà Elly il disastro del Pd siciliano?

Sembrava che nelle Marche vi fossero le condizioni migliori per il centrosinistra. Pareva possibile riprenderne la guida e mandare a casa l’uomo ritenuto espressione diretta di Meloni. Con “testarda” volontà Schlein era riuscita a mettere insieme tutte le forze di opposizione, a far accettare loro il candidato per la presidenza della Regione, l’usato sicuro. Era convinta che sarebbe uscita rafforzata la propria posizione e che avrebbe potuto contare sul successo nella maggior parte delle regioni dove si voterà nelle prossime settimane, come segnale di un cambio di tendenza del Paese. Poi gli elettori, anche loro testardi, hanno dato al Partito democratico poco più del 20%, meno di quanto ottenuto in precedenza, svelando la debolezza della leadership e di una forza che stenta a sintonizzarsi con la società anche quando essa..

Pd. Quel che resta del partito di lotta e di governo

La chiamano Festa dell’Unità. Ma nel Partito democratico di Sicilia, nettamente diviso in due, ciascuno si fa la propria. Ciascuno ripete un rito stanco, senza popolo e senza rilievo. A ciascuna metà partecipa metà del vecchio ceto politico, alcuni dei vecchi compagni, che magari hanno memoria e nostalgia di quelle Feste dell’Unità con le masse, con i dibattiti serrati, dalle quali venivano fuori la voglia e l’orgoglio di esserci e insieme l’odore intenso delle salsicce alla brace. Non era un monolite il vecchio Partito comunista e, a scanso di equivoci, non mi apparteneva, ne ero lontano e perfino in contrasto, senza mai disconoscerne il valore e il ruolo. Discutevano quei comunisti, si scontravano, si organizzavano in correnti. Favoriti tuttavia dal cosiddetto centralismo democratico, guidati da leader prestigiosi e responsabili, animati..

Palazzo d’Orleans. Dove un “sacro principio” dura 25 giorni

Non ci ha pensato due volte. Ha interrotto le vacanze, non è riuscito a ricaricare le batterie, ché anche un governo simulato affatica, e si è precipitato a Palermo. Quella nefandezza insopportabile andava bloccata. Quella violazione di ogni regola istituzionale, politica e umana non si poteva tollerare. Occorreva reagire. Con determinazione e senza perdere un minuto di tempo. Con la nomina di Annalisa Tardino a commissaria straordinaria dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Occidentale, Salvini aveva oltrepassato il limite della decenza anche per Renato Schifani, che conosce il mondo della politica e non si è mai attardato nel ruolo di rigido censore di scelte discutibili. Ma quella scelta del ministro delle Infrastrutture la trovava al di là di ogni decenza, di ogni etica anche minima. Il presidente di una..

Sicilia. L’opera buffa di un governo che finge di governare

Tra dieci anni, nel 2035, percorrerò il Ponte sullo stretto. Continuo ad esserne certo malgrado quegli impiccioni degli americani stiano tentando di mettere i bastoni tra le ruote della più grande opera del mondo che Salvini regala al futuro dell’Italia e in particolare a quello del Mezzogiorno. Sono anche certo che, rientrando in quel 5% di spesa militare al quale ci siamo impegnati, l’opera renderà più agevole la difesa dei sacri confini della Patria. Ci spero anche perché se questa ipotesi di “contabilità creativa” dovesse passare superando l’ostilità della NATO, il concetto di infrastruttura strategica potrebbe estendersi ad altre meno importanti e tuttavia utili per respingere il nemico. Perché non dovrebbe essere ritenuta strategica e pertanto totalmente rifatta la strada che collega Sciacca al mio paese? Le cento curve che..

I fantasmi stagionati che occupano la politica in Sicilia

Sono stato assente per qualche settimana ma Buttanissima Sicilia ha comunque proseguito nel proprio ruolo di irriverente denuncia in un panorama piatto e algido. A Caltabellotta, il paese dei centenari, quasi una scaramanzia, oltre che il piacere di stare là dove ci sono le radici, sto lavorando intensamente alla bozza di una pubblicazione che racconterà la mia esperienza di organizzatore di cultura. Da qui, da quasi mille metri di altezza, i suoni del mondo arrivano un po’ attutiti. Arrivano certo con tragico fragore quelli della Palestina e dell’Ucraina. Si vede qui vicino, di fronte, quasi con gli occhi veri, non solo con quelli dell’immaginazione, quel mare che ancora in questi giorni, come una tragica fossa comune, accoglie corpi di donne, uomini e bambini, di «scarti» indotti dalla disperazione e portati..

Gerenza

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