Calogero Pumilia

Mattarella visto da vicino: la sua cultura, la sua saggezza

Sai di arrivare in un palazzo nel quale per secoli la storia è passata segnando le vicende religiose del mondo e, dal 1870, quelle politiche d’Italia. Sei al Quirinale, e vieni accolto dalla rigida imponenza dei corazzieri, dall’austera eleganza dei funzionari che ti guidano lungo i saloni e i corridoi. Resti sorpreso dalla maestosa solennità dei luoghi che attraversi e che trasmettono una inevitabile suggestione anche a chi ha qualche abitudine a stare nelle sedi delle istituzioni e del potere. Attendi il presidente della Repubblica e immagini di vederlo con la consueta apparente timidezza, con la sobrietà dei gesti, quasi con la ritrosia al rapporto con gli altri. Scopri invece che ti accoglie con un largo sorriso, a braccia aperte, con evidente calore. È stato così, un incontro cordiale, come..

Pd, un partito che sa solo costruire le proprie sconfitte

Una forte passione politica, si fa per dire, anima i dirigenti del Partito democratico siciliano e li spinge ad un confronto frequente e serrato. Devono eleggere il segretario regionale e rinviano, discutono, si confrontano, litigano. Sono alla ricerca di un’intesa. Non su un programma, su proposte che mirano a riorganizzare e a rafforzare la presenza di quella forza politica nell’Isola, dove ottiene risultati parecchio al di sotto della media nazionale. O su un programma che riguardi i problemi più evidenti della nostra terra, la condizione dell’Autonomia, sempre più asfittica, inefficace e datata. La questione che intriga e motiva il gruppo dirigente del maggiore partito di opposizione è come scegliere il segretario. Se ricorrere alle primarie aperte o limitare il voto ai tesserati. E le due tesi sono sostenute da argomenti..

Agrigento. Cercasi ombrello contro l’acqua del malocchio

Si troverà un ombrello “presidenziale”, un paracqua buono per il cerimoniale del Quirinale? Occorre fare in fretta, ché mancano quattro giorni a quando il presidente Mattarella darà il via all’anno della cultura. E dentro il Teatro Pirandello, dove è prevista la cerimonia, piove. Nella città dei templi spesso l’acqua non arriva ai rubinetti delle abitazioni. E gli amministratori comunali, piacevolmente sorpresi, saranno rimasti lì ad assistere, in un luogo improprio, a questa grazia di Dio. Avranno guardato incantati le gocce che lente, cristalline e uniformi scendono non «sulle tamerici salmastre ed arse», come cantava D’Annunzio, ma sulle tavole del palcoscenico e sul velluto delle poltrone. Se l’ombrello presidenziale non si trovasse, per proteggere il capo dello Stato gli si dovrebbe chiedere di indossare il K-way. Che apparirebbe magari come un’originale..

Piersanti Mattarella? Lo conoscevo, questa la sua eredità

Rimane in me il ricordo di un uomo di grande valore politico e morale, di Piersanti Mattarella, che 45 anni fa, nel giorno del battesimo di Gesù, mentre andava a Messa, la mafia brutalmente uccise. Resta la memoria di un percorso comune nello stesso partito, del riferimento agli stessi valori, alla medesima tradizione, di un amichevole rapporto con un uomo solare. Mi rimane in mente il momento nel quale, nel corso di una riunione dell'organismo regionale democristiano, su incarico della maggioranza interna guidata da Rosario Nicoletti, mi recai da Piersanti a proporgli di accettare la candidatura per la guida della Regione. Non posso dimenticare un viaggio a Pantelleria durante la campagna elettorale per le elezioni nazionali del 1976, dove egli venne a sostenermi e dove insieme comiziammo. Resta il profondo..

Orestiadi. Licenziato due volte dalla famiglia Corrao

E se la metto sullo scherzo? Anzi, se uso l'autoironia sulle vicende che mi hanno riguardato? Utilizzando questo registro posso rivendicare un premio, il premio al "tontolone". Ché non è facile raggiungere un record, essere stato "licenziato" due volte, prima dal padre e poi dalle figlie, ed entrambe le volte con una mancanza di garbo, con un cinismo che anche a me, che non sono permaloso ma anzi portato alla mitezza, non fa certo piacere. La prima volta. Ero segretario generale della Fondazione Orestiadi e collaboravo con il suo presidente, in tempi di grande difficoltà per quella istituzione. C'erano - o mi pareva ci fossero - tra noi due un bel rapporto umano e una piena sintonia nel comune impegno di consentire la prosecuzione delle attività. C'era allora ed è..

Pumilia: mi sono dimesso dalle Orestiadi, ecco perché

Calogero Pumilia non è più il presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina. La comunicazione è arrivata su Facebook. "All’inizio del percorso della celebrazione di capitale dell’arte contemporanea. Come una sorta di dannazione, in questa terra di Sicilia spesso si è molto bravi a trasformare un’opportunità in un’occasione di rissa banale e volgare. Sta capitando ad Agrigento, anche oggi oggetto di scherno come capitale della cultura da parte del maggiore giornale italiano - Il Corriere della sera. Capita a Gibellina, dove, in attesa che «arrivi il futuro», come auspica il programma presentato al Ministero ed approvato, arriva e prevale il desiderio di infantile protagonismo e di inconscia autodistruzione. In dieci anni di lavoro, da una condizione di totale fallimento e di chiusura, la Fondazione Orestiadi è tornata ad essere una delle..

Quelle allegre comari che sfregiano i martiri dell’antimafia

Oggi, mercoledì 19 luglio, ricorrenza della strage di via D’Amelio, promette di essere una gran bella giornata di lotta. Non contro la mafia, ché quella può stare tranquilla, se la può perfino ridere. Sarà uno scontro duro tra le rumorose, combattive associazioni che scenderanno in campo l’una contro l’altra, per stabilire chi è più antimafioso, chi non ha i titoli per partecipare alle manifestazioni, chi può stare con chi, chi deve essere fischiato o allontanato. Tutto questo potrebbe avvenire in memoria di un uomo che fu sempre un severo, composto esponente delle istituzioni, un magistrato al quale tutti potevano guardare con ammirazione e fiducia e al quale non fece mai velo la propria posizione politica. Come è successo negli anni passati e ancor più dopo il prologo del maggio scorso,..

Un’estate militante in Sicilia? Pochi l’hanno vista arrivare

Schlein ha scelto di iniziare l’“estate militante” dalla Sicilia con due incontri a Enna e a Palermo. Ha riunito i quadri dirigenti del Partito democratico per una riflessione sul PNRR e sulla autonomia differenziata, due questioni tra loro in qualche modo legate. La prima rappresenta un’occasione imperdibile per far recuperare alla Sicilia competitività con le regioni del Centro-Nord, per farle superare il divario sulle infrastrutture e sulla qualità dei servizi, per raggiungere l’obiettivo lontano e difficile della coesione nazionale. La autonomia differenziata, se attuata, consacrerà la divisione del Paese tra zone ricche e zone povere, ribadirà l’esistenza di una comunità all’interno della quale convivono cittadini che solo formalmente hanno gli stessi diritti ma nella sostanza vivono e continueranno a vivere in condizioni molto diverse. Saranno divisi, come si dice spesso,..

Realtà e finzioni. Intestiamo a Silvio il ponte che non c’è

Il “repito” è durato a lungo e probabilmente proseguirà. È stato talora autentico, più spesso ha assunto la natura di una grande recita, di una messa in scena ad opera di quasi tutte le emittenti televisive e di gran parte della stampa con ricordi, giudizi, elogi talmente sperticati da diventare imbarazzanti. Per una settimana la presenza di Berlusconi è stata ridondante, eccessiva, accompagnata dalla devozione dei suoi seguaci e dei suoi beneficiati, segnata da cori da stadio, da tifoserie con bandiere e tamburi di chi continuava ad idolatrarlo e dai giudizi di chi continuava a contestarlo in modo ancor più netto come controcanto dei cori assordanti degli osanna. È stata un’isteria mediatica, priva di misura, una manifestazione propriamente berlusconiana, al punto da lasciare immaginare che il regista di tutto ciò..

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