Le mie pagelle:
tre a Salvini,
zero a Grillo
Sarà poco elegante, ma posso dire di averlo previsto, di avere scritto su questo giornale qualche settimana fa: finirà con la rielezione di Mattarella. Ed è finita così. Senza avere particolari doti di preveggenza, avevo visto giusto. Era perfino facile. Bastava partire da poche considerazioni, dall’esigenza di stabilità per consentire al governo di continuare a lavorare, dalla frammentazione del Parlamento dove non c’è un partito egemone e dove non esistono solide coalizioni, dalla volontà di deputati e senatori di arrivare al termine della legislatura. Se, poi, si aggiunge il ruolo di “incoronatore”, di king-maker affidato a Salvini o da lui stesso preteso, di un personaggio in perenne e incomponibile lite con la misura, con il buongusto e con la politica, il pronostico risultava perfino agevole. Dopo alcune giornate imbarazzanti, lui,..