Calenda contro i feudatari dimentica il feudatario Armao
di Costantino Muscarà
In questa lotta tribale che è diventata la politica siciliana – da qui alle Europee non potrà che andare peggio – anche Carlo Calenda, che in Sicilia non gode chissà di quali numeri, s’è iscritto alla partita degli insulti. Definendo “buffoni” e “feudatari” questi del centrodestra che governano la Regione. Nella sua intervista a ‘La Sicilia’, l’ex Ministro dello Sviluppo, fresco di rottura con Renzi, ne ha per tutti: il barone Cuffaro, il pazzo De Luca, il conte Micciché. E persino con Lombardo, rimasto folgorato sulla via di Salvini. “Ovviamente siamo più che aperti a contributi ed esperienze nuovi, ma non ci interessano i feudatari siciliani del voto”, ha detto Calenda. Manifestando però un piccolo lapsus. L’unico, vero feudatario e saltimbanco, capace di una doppia piroetta da Forza Italia ad..