Ennio Tinaglia

Tragiche e piccanti. Memorie di guerra tra Palermo e Prizzi

In questi giorni di guerra mi sono ricordato di alcune cose che mi raccontava mia madre, ai tempi della mia adolescenza o poco meno. Lei, ed un gruppetto di compagne di classe, evidentemente insofferenti alla disciplina scolastica, erano solite snocciolare una sorta di filastrocca (parodia della omonima preghiera) che, pressappoco, suonava così: “Ave Maria, grazia plena, fa che venga la sirena, fa che venga l’inglesino nell’ora di latino e poi l’americano nell’ora di italiano…”. Non ricordo come proseguiva, ma il senso mi era più che chiaro. Insomma, auspicavano l’arrivo dei bombardieri degli Alleati, per sottrarsi a qualche brutto voto, o cose del genere. Da ragazzino ci ridevo sopra, ma ripensando a quel racconto, ripensandoci oggi, mi sono detto che dovevano essere proprio delle pazze incoscienti, lei e questo gruppetto di ragazze...

Musica e guerra:
il cocktail micidiale
che turba l’anima

Ho visto alcuni servizi televisivi in cui le strazianti immagini della guerra in Ucraina, sono accompagnate da sottofondi musicali con canzoni come “Imagine” di John Lennon, o “Generale” di Francesco De Gregori. Per me rappresentano un cocktail micidiale, per le incontestabili capacità della musica di provocare ed esaltare emozioni. Più volte mi sono sorpreso a pensare che sarebbe ora di fargliela pagare a quel bastardo di Putin, e di entrare in guerra, bombardarlo con i nostri missili, la Nato, anche a costo di innescare quei terrificanti scenari che riporterebbero l’Umanità all’età della pietra. Che poi, a dirla tutta, sarebbe anche una scelta coerente. Se Zelensky e l’Ucraina rappresentano l’emblema dei nostri valori, i valori fondanti della democrazia, della libertà. Fallita la diplomazia, non ci resta che difenderli, anche a costo..

Un click e sei fuori
La democrazia in mano
a un algoritmo

Facebook ha bloccato un mio amico, uno che normalmente scrive post puliti, non polemici, educati, spesso persino teneri. Ma questo, per quanto mi riguarda, è solo un dettaglio. Sono dell’idea che tutte le opinioni debbano avere spazio. Tutte. Se hai la forza di neutralizzarle con la forza dei tuoi argomenti lo fai, altrimenti le incassi e tiri avanti, senza rompere le scatole a chi la pensa diversamente da te. Facebook invece ti blocca. Secondo un meccanismo che a me sembrò perverso ed inaccettabile quando venne adottato nei confronti di Trump, tra il plauso generalizzato di coloro che lo odiavano e che dicevano che nell’ambito di una piattaforma, chi ne è proprietario, può fare quello che vuole. Curioso argomento per una piattaforma in grado di influenzare miliardi di persone. Bloccare una..

Appello ai No Vax
Di fronte al Covid,
arrendetevi come tutti

Mi è capitato di parlare con alcuni “no vax”. In genere se ne stanno ben mimetizzati e acquattati, ma con me, che sono vaccinato, ci parlano. Forse perché sanno che non hanno nulla da temere. Mi sono fatto alcune idee. Poche, ve le giro: 1) Additarli al pubblico ludibrio è una tattica che non funziona. Anzi, rafforza le loro convinzioni. Li fa sentire sotto assedio ed orgogliosi di essere minoranza. 2) Non serve richiamarli al valore della “Scienza”. Ti snocciolano le pessime figure che scienziati ed organismi vari hanno fatto proprio sul fronte vaccinale. A quel punto, non ti resta che balbettare. 3) Le minacce, tipo quella di Crisanti, di rifiutare le cure nel caso in cui dovessero prendersi il Covid. Di quelle se ne fottono. Non ne ho parlato..

Quando una donna
finisce in fuori gioco

Il calcio non mi interessa più. Da anni. Tanti. Seguo con pacato distacco le vicende del campionato. Giusto per sapere chi lo ha vinto. Questo è tutto ciò che rimane di un antico amore. Però, quando vedo una donna giocare a calcio, provo una sensazione di autentico malessere. Avete presente il raschio delle unghie su una lavagna? Uguale. Naturalmente mi sono interrogato sulle ragioni di questa mia, irrazionale, ingovernabile, ed autentica reazione. E così mi sono ricordato di averla provata qualche anno fa quando ho visto una donna che sputava per terra. Un gesto schifoso ed incivile, piuttosto frequente tra gli uomini, che però non esito a definire immondo se fatto da una donna. Non so per quale motivo, ma ci vedo un “disvalore aggiunto”. Ecco, mentre scrivo, mi viene..

Gerenza

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