Tragiche e piccanti. Memorie di guerra tra Palermo e Prizzi
In questi giorni di guerra mi sono ricordato di alcune cose che mi raccontava mia madre, ai tempi della mia adolescenza o poco meno. Lei, ed un gruppetto di compagne di classe, evidentemente insofferenti alla disciplina scolastica, erano solite snocciolare una sorta di filastrocca (parodia della omonima preghiera) che, pressappoco, suonava così: “Ave Maria, grazia plena, fa che venga la sirena, fa che venga l’inglesino nell’ora di latino e poi l’americano nell’ora di italiano…”. Non ricordo come proseguiva, ma il senso mi era più che chiaro. Insomma, auspicavano l’arrivo dei bombardieri degli Alleati, per sottrarsi a qualche brutto voto, o cose del genere. Da ragazzino ci ridevo sopra, ma ripensando a quel racconto, ripensandoci oggi, mi sono detto che dovevano essere proprio delle pazze incoscienti, lei e questo gruppetto di ragazze...