Giorgio Trizzino

Come accompagnare i bambini bisognosi dell’ultimo aiuto

I bambini vanno sempre difesi e protetti soprattutto quando sono esposti a malattie, guerre o catastrofi di varia natura. La nostra comunità non può rimanere in silenzio davanti alle gravi sofferenze provocate dalla crescente violenza in Medio Oriente ed in tutti gli altri contesti del mondo nei quali si vivono situazioni di conflitto. A pagarne le conseguenze primi fra tutti sono proprio i bambini e tutti coloro che hanno patologie che provocano gravi sofferenze. Nelle emergenze umanitarie, coloro che sono i più vulnerabili della popolazione – neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani, persone con disabilità e le persone di tutte le età gravemente ferite o colpite da malattie croniche - hanno maggiori probabilità di sperimentare un grave dolore fisico che non può essere trattato, al quale si associa una grande..

Fragili e anziani. Ora c’è l’assistenza domiciliare integrata

Farsi curare a casa propria invece che in ospedale è possibile grazie all’assistenza domiciliare integrata (ADI) che da oggi la Samot erogherà attraverso "ADI Scarl" nelle province di Palermo, Catania, Messina, Trapani, Agrigento, Caltanissetta. Si tratta di un servizio rivolto ad anziani ed a soggetti non autosufficienti di ogni età ed in condizione di fragilità residenti nel territorio siciliano. L’esperienza maturata nei 36 anni di attività al fianco dei malati in fase avanzata consente oggi a Samot di estendere l’assistenza pubblica convenzionata con le ASP a chi viene dimesso dall’ospedale e necessita di essere curato a domicilio. Anche chi si trova in condizioni di bisogno assistenziale per una patologia cronica o perché anziano può fruire del servizio gratuito fornito da "ADI Scarl". "ADI Scarl" nasce dalla solida esperienza maturata da..

Onore alla Samot. Che da 35 anni dà dignità al dolore

La SAMOT compie 35 anni e dall’inizio della sua attività si è occupata di cure palliative e cioè di quell’insieme di interventi terapeutici e assistenziali finalizzati alla cura delle persone la cui malattia di base non può essere guarita. L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce le cure palliative come un diritto umano fondamentale dell’essere umano. Le cure palliative rispettano la vita e considerano il morire come un processo naturale. Il loro scopo non è accelerare o differire la morte ma garantire la migliore qualità di vita sino alla fine. L’approccio al paziente non deve essere finalizzato alla sola patologia ma alla cura della persona nel suo insieme. La Legge 15 marzo 2010, n. 38 “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” ha sancito il dovere etico..

Palermo, città di pace
vuole un sindaco
che le somigli davvero

Sul sagrato della Cattedrale, in una fredda sera di un inverno che sembra non voler finire mai, Palermo ieri era un’unica fiaccola di pace. Attorno al suo amatissimo Don Corrado, tutta la città ha elevato il suo accorato canto di pace, limpido, unanime, vivo. Ieri sera erano lontanissime le voci scomposte e le beghe dei partiti attorno agli improbabili candidati a futuro Sindaco. Anzi, erano totalmente assenti. Non si sentiva - finalmente, nel breve spazio di un’ora - il brusio sommesso e il mormorio di nomi e cognomi; non si vedevano le strette di mano dei burattinai; non si stringevano accordi affaristici su smaltimento di rifiuti d’oro o sul rifacimento dell’asfalto pesato in milioni di euro. Non si parlava di cimiteri vecchi e nuovi ed anzi proprio la morte era..

Solo una Consulta
ipocrita e bigotta
condanna a soffrire

Con una sentenza ipocrita ed incomprensibile la Corte Costituzionale ha condannato a vivere nella sofferenza atroce molti malati che chiedono solo di morire. Si tratta di una decisione che lascia soddisfatto solo l’egoismo soggettivo di chi non ha alcuna pietà per un prossimo che sopporta ogni giorno dolori infernali e non vuole più dipendere esclusivamente dall’aiuto di terzi o dal sostegno di una macchina che lo aiuta a respirare o ad alimentarsi. Bigottismo egoista di chi vuole sentirsi in pace con la propria coscienza e non riesce ad accettare che mantenere in vita a tutti i costi un malato corrisponde talvolta ad una vera e propria tortura. Il mio augurio per coloro che la pensano così è di non essere mai costretti a cambiare opinione perché toccati personalmente da una..

Un grande circo
che solo Mattarella
può spegnere

In Europa si respira nuovamente aria di guerra. Non succedeva da anni. La situazione è molto più grave di quanto non si pensi, ma sembra che questo non meriti l’attenzione che dovrebbe. In Europa la morte si presenta alle porte, con la tragedia di 7 migranti deceduti e 280 salvati in mare e sbarcati a Lampedusa. Una tragedia reiterata da molti anni, che non cambia di una virgola una situazione molto più grave di quanto non si pensi e che anche in questo caso non trova l’attenzione che dovrebbe. In Europa c’è un Paese che si chiama Italia dove però l’attenzione massima è invece rivolta da tutt’altra parte: al desolante gioco delle parti che si sta consumando in Transatlantico, in quella pista da circo nella quale si è trasformato il..

Colle, via al countdown
A questo Paese serve
un padre premuroso

Percorro a piedi ogni mattina la strada che porta dall’albergo a Montecitorio. È un’abitudine che ho imparato ad apprezzare col tempo, a partire dal primo giorno di questa legislatura. Ne ho fatto un tempo solo mio, uno spazio per riordinare i pensieri, per farne venire di nuovi. Perché il Parlamento è il luogo delle parole certamente, ma se è vero che dopo le parole vengono i fatti, prima di questi devono esserci i pensieri adeguati, ponderati e costruttivi. Stamattina ho incontrato un bimbo in bicicletta che stentava ancora a mantenere l’equilibrio, ma poco distante da lui c’era il papà. Ed ho riflettuto sul fatto che la sicurezza di ognuno di noi è sempre determinata dalla protezione paterna. Benedetta questa protezione, quando c’è stata ed affettuosamente sostenuta, disgraziata evenienza la sua..

Suicidio assistito: ecco il discorso di Trizzino in parlamento

Grazie Presidente, se la telecamera potesse inquadrare non il sottoscritto ma l’emiciclo farebbe apprezzare un’aula completamente vuota. Lei Presidente ed il sottoscritto soli ad affrontare il tema della vita e della morte, sancendo ancora una volta la distanza siderale tra politica e diritti veri e cioè i diritti civili dei cittadini. Dove sono coloro che si dichiarano favorevoli al suicidio assistito? Dove sono coloro che hanno sostenuto che la vita è un bene non disponibile nella facoltà decisionale del singolo individuo? I commentatori con enfasi hanno comunicato agli italiani che finalmente è stato approvato in commissione il testo base su quella che io, che sono stato per ben tre anni relatore del provvedimento (e poi rimosso con atto irriguardoso e vendicativo), ho definito ‘’morte volontaria medicalmente assistita’’. In questi mesi..

Lettera aperta a Mario
che chiede di morire.
Ne ha tutto il diritto

Caro Mario, quando ho sentito raccontare la tua storia mi sono tornate alla memoria le parole di mio padre, del suo dolore, di quegli ultimi giorni in cui mi diceva “fa’ presto”! Quel dolore del corpo e della mente che non riusciva più a sopportare. Quel dolore che il cancro gli infliggeva e che quarant’anni fa si combatteva a mani nude, senza oppiacei e senza speranza. “Fai presto per quella fiala di dicloreum…”. Ed io sapevo che dopo meno di un’ora il dolore sarebbe ricomparso ancora più violento. Corre per la mente confuso quel ricordo straziante che mi cambiò profondamente. Giovane medico appena laureato, dovevo confrontarmi con un nemico mai incontrato e reso ancora più terribile dalla rassegnazione e da quell’abisso di una cultura che rifiutava i trattamenti antidolorifici. Ricordo..

Storie di Virostar:
il maledetto connubio
fra scienze e tivù

Anche ieri sera abbiamo contato una dozzina di quei personaggi che ormai da molti mesi generosamente dispensano le proprie opinioni sullo scibile umano in tutte le trasmissioni televisive, continuando ad amplificare e ripetere come un disco rotto le stesse informazioni, ma corredandole di opinioni personali, di rassicurazioni o di allarmismi e di sovrapposizioni ridondanti. Dobbiamo ammetterlo: è un segno estremo della perversione dei tempi, quello provocato da questa presenza manipolata della Scienza in televisione e sulla stampa in tempo di pandemia. Voglio stigmatizzare questa manipolazione, cercando di identificare chi può assumersene la responsabilità. Ne ha certamente qualcuna la categoria dei mie colleghi virologi (con questa categoria per semplificazione indico immunologi, infettivologi, epidemiologi, igienisti), che forse inconsapevolmente e non sempre, si sono trasformati in “Virostar”; nei loro confronti si possono applicare..

Gerenza

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