Anche ieri sera abbiamo contato una dozzina di quei personaggi che ormai da molti mesi generosamente dispensano le proprie opinioni sullo scibile umano in tutte le trasmissioni televisive, continuando ad amplificare e ripetere come un disco rotto le stesse informazioni, ma corredandole di opinioni personali, di rassicurazioni o di allarmismi e di sovrapposizioni ridondanti.

Dobbiamo ammetterlo: è un segno estremo della perversione dei tempi, quello provocato da questa presenza manipolata della Scienza in televisione e sulla stampa in tempo di pandemia.

Voglio stigmatizzare questa manipolazione, cercando di identificare chi può assumersene la responsabilità. Ne ha certamente qualcuna la categoria dei mie colleghi virologi (con questa categoria per semplificazione indico immunologi, infettivologi, epidemiologi, igienisti), che forse inconsapevolmente e non sempre, si sono trasformati in “Virostar”; nei loro confronti si possono applicare le attenuanti di una generica impreparazione alla comunicazione mediatica, ma non si può ignorare che in alcuni casi si sia caduti nella trappola di una narcisistica sovraesposizione.

Molte responsabilità l’ha, a mio avviso, anche l’intero universo dell’informazione giornalistica. Da troppo tempo le notizie hanno subito il destino di “merce” da usare ai fini dell’audience; in occasione della pandemia, il moltiplicarsi dei dibattiti su tutti i canali televisivi ha certamente guadagnato il merito di un’informazione puntuale, ma anche il demerito di cadere nella tentazione della spettacolarizzazione.

Ma la responsabilità maggiore l’ha certamente certa politica. Parlo di quella che cerca consensi a tutti i costi, senza scrupoli, senza vergogna, sfruttando anche il dolore e persino capitalizzando lo smarrimento delle persone. È così, con la strumentalizzazione del dibattito scientifico amplificato dalla stampa, che l’informazione scientifica è divenuta opinione. E l’opinione – l’ho detto e sentito più volte, in questi mesi – non ha diritto d’asilo nella comunicazione scientifica, pena la sua esposizione a scelte arbitrarie e irrazionali. Quello che è successo con i vaccini, senza andare lontano, è sotto gli occhi di tutti.

Per questo, con il sostegno praticamente di tutto il grande ambiente dei medici, ho esternato il mio disappunto ed invocato una qualche forma di regolamentazione. Ed è triste osservare che il legittimo richiamo al rispetto delle regole vigenti venga osteggiato persino con l’accusa di voler “mettere il bavaglio alla Scienza”. Perché si consuma in questo modo la diffusione di una notizia falsa. L’ennesima.

Articolo di Giorgio Trizzino, il deputato ex M5s che ha presentato un ordine del giorno perché i virologi che vanno in tv siano autorizzati dalle rispettive autorità sanitarie