Giuliano Ferrara per Il Foglio

Trump, l’imperialismo e la nuova religione del complotto

Le rivoluzioni sono fatte così come era fatta ieri la Rotunda del Campidoglio di Washington, mentre rimbombava il potentissimo discorso dell’immobiliarista che ha conquistato l’America e si protende sul mondo intero. Cose semplici hanno fatto la storia degli ultimi secoli, per non tirare in ballo la storia antica e imperiale. Libertà eguaglianza fraternità. Il Re deve morire perché viva il popolo. Tutto il potere ai Soviet. La terra ai contadini. Se avanzo, seguitemi. Alles für Deutschland. L’America First! di Trump, con l’annuncio degli executive order per la prima giornata da presidente, aveva la potenza e la consistenza di una rivoluzione del XXI secolo. Non si sa bene che cosa pensare del presente, e che cosa augurarsi per il futuro, e anche l’evocazione del passato storico è soggetta a sottili controversie..

Che animale politico è Meloni? Analisi di una leadership

Esiste un modello politico chiamato Meloni? La presidente del Consiglio aveva diciotto anni quando a Fiuggi fu abbandonata la casa del padre, come disse allora il delfino di Almirante, Gianfranco Fini. Dunque la sua maturità è estranea al retaggio del fascismo e del reducismo. Con il fenomeno Berlusconi, il maggioritario e l’alternanza di governo, il sistema dei partiti uscì dallo schema dell’arco costituzionale, l’esclusione della destra postfascista dall’area della presentabilità governativa. I primissimi passi della giovanissima attivista e dirigente poggiano su questo terreno. Quasi trent’anni dopo il suo esordio precoce, dopo un tragitto politico interno al berlusconismo, la carriera di Meloni approda alla fondazione e poi alla guida di un piccolo partito, nato nel 2012, che si emancipa dall’ultima incarnazione del centrodestra berlusconiano senza rompere con quella formula, dal centro..

Il miracolo di Notre Dame e l’arte magica di rifare le cose

Banalmente io c’ero, quando bruciò Notre-Dame, come un overtourist qualsiasi, in un aprile per niente crudele, come può capitare a Parigi, di cinque anni fa; ero su un marciapiede della Rue Monge, in un bistrot dalle parti di casa mia, con un libro, e vidi la nuvola di fumo, andai al ponte dell’Arcivescovado, fotografai, cadde la flèche, riferii, scrissi qualche riga per il giornale, tutto lì. Nei giorni successivi, a notte, da Place Maubert vedevo infuocato il rosone che guarda la riva sinistra mentre cielo e fiume continuavano a gemere per la perdita. Il sagrato era per me un luogo altrettanto sacro della navata centrale, da cui si era mossa a Pasqua dell’anno precedente la processione verso il fuoco attizzato nel venerdì santo, e la cattedrale voleva dire più o..

Agnelli. Effetti collaterali di una triste storia familiare

Il crollo di un mito è una cosa seria. Giovanni Agnelli, l’Avvocato, era appunto un mito italiano nel mondo. Marella Caracciolo, sua moglie, un altro mito, un Cigno in bianco e nero, il più bel collo della terra alle prese con giardini d’incanto degni del Tasso e di Armida. Non è solo questione di orologi sopra il polsino, basettoni da armatore greco (copyright Alberto Ronchey), gite pericolose in Costa Azzurra, incidenti stradali da epoca del Boom, l’Accademia di Pinerolo, la guerra, l’America, il flirt con Pamela Digby Churchill Harriman, la fama di battutista cinico e snob, la faccia bella da indio, le ascendenze americane, Malaparte, i nomignoli rinascimentali ai calciatori (Pinturicchio), la immensa favolosa ricchezza e il gusto del mercante d’arte, la vela e l’elicottero (“un mezzo di trasporto fantastico,..

Ma oggi Berlinguer sarebbe una maschera fuori corso

Berlinguer ha sempre perso le sue battaglie etiche e civili, da quella in difesa della vergine santa Maria Goretti a quella per svuotare di ogni radicalità, e se possibile ritardare, l’arrivo del divorzio in Italia, via via fino alla pretesa di imporre la diversità antropologica dei comunisti italiani nella fumosa e confusa questione morale piano piano divenuta il segnacolo in vessillo di un certo parassitismo azionista (Scalfari) che gli era estraneo ma se lo mangiò nell’insalata del mito. Nell’Italia e nella sinistra J-Ax di oggi Berlinguer sarebbe un isolato e uno sconfitto, una vecchia maschera con un sorriso disperato in braccio a Benigni. Ha perso anche in politica: ha perso il suo generoso eurocomunismo, un flatus vocis emesso per cercare di contrastare la “deriva socialdemocratica” e distanziarsi dalla brutta vecchiaia..

La verità non vince sul complottismo. Conrad, aiutaci tu

Che il rapporto con la realtà oggettiva, tangibile, testimoniata, addirittura vista e filmata, sia oggi inquinato dal preconcetto ossessivo, dallo schema ideologico, è una cosa ormai risaputa e perfino ovvia tanto diffuse e incontrovertibili ne sono le prove. L’ultima è quella della reazione complottista alla tragedia di una grande barca, il Bayesian, affondata durante un tornado a trecento metri dalla costa siciliana. Si scava nella biografia di Mike Lynch, imprenditore del tech e dell’intelligenza artificiale il cui corpo incastrato in cabina è stato appena ripescato, dopo quello di altri suoi ospiti “eccellenti”, a oltre cinquanta metri di profondità. Compaiono connessioni, i rapporti eventuali con i servizi segreti di imprese specializzate nei dati, che dei servizi sono le banche di base, le imprese di Lynch. In quasi perfetta sincronicità era morto..

Chi vota Vannacci? Chi ha perso il valore della parola

Gli invotabili sono una categoria particolare, oggi molto in auge e molto votata. Il macroesempio è Trump, che si dice protetto da Dio per salvare il mondo. Si può votare un tronfio megalomane? Il microsempio è il generale italiano che minaccia di aprire la patta dei pantaloni come atto di gender culture e, dimostratosi maschio in effigie potenziale, vuole dimostrarsi anche bianco affermando con una certa pomposa solennità che Paola Egonu è nera di pelle. Si può votare un uomo dall’intelligenza tanto temeraria? Certo che no. Eppure questa posizione, questo scontato diniego, deve conquistarsi il suo spazio, la sua credibilità intellettuale e politica, insomma bisogna faticare per un obiettivo in apparenza così ovvio, così facile in teoria da raggiungere. Come mai? Fior di conservatori americani hanno spiegato che Trump non..

Il gatto col papillon. Ritratto balzachiano di Lino Jannuzzi

Siccome sapeva tutto, perché era un gattaro con i baffi ma anche un gatto col papillon, Lino Jannuzzi era un mistero solo a sé stesso. La finzione era la sua allegria segreta, il suo strumento di lavoro nell’accertamento parossistico della verità. La sua natura non era quella stanca del giornalista, sebbene balzachiano per professione (e il libro minuscolo appena pubblicato da Claudio Cerasa va letto pensando a lui). Nemmeno quella del narratore, sebbene i grandi processi dal Sifar a Tortora a Buscetta a Andreotti, e i sogni di Pietro Nenni addormentato su una panchina, li ricorderemo nella sua prodigiosa messinscena, e le altre varianti della memoria a verbale saranno semplicemente dimenticate. Del suo dongiovannismo, della mascheratura goliardica, del poker con Renato Salvatori, dei tori accompagnati senza toccarli nell’encierro di Sanfermines,..

Questo immenso teatro della crudeltà chiamato Olimpiadi

Le Olimpiadi sono spettacolo per famiglie, in apparenza, e magari di pura passione per la gara in sé, in realtà a guardarle bene sono un immenso teatro della crudeltà. Alla bellezza dei giochi, alla loro varietà, al campione universale di umanità che esprimono e rappresentano, corrisponde la costruzione o coltivazione intensiva dei corpi degli atleti con effetti di armonia e bellezza classica e di deformazione funzionale del visus e della muscolatura. Si capisce a un primo sguardo la fatica impiegata in anni di preparazione accanita, si intuisce come sogno e incubo l’ansia del primeggiare che è la vera gloria di competizioni alle quali in teoria si dovrebbe prima di tutto partecipare decoubertianamente, e solo dopo eventualmente vincere. Balle. La caccia alla medaglia cancella ogni aspetto genericamente sportivo, com’è d’altra parte..

Gerenza

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