La cultura siciliana? Un impasto di pagnotte e pagnottisti
Varchi la soglia di Palazzo dei Normanni e scopri che l’ufficio del Presidente dell’Assemblea regionale è la tana di Sabrina De Capitani, l’ape regina di scandali e affari che, con un colpo di mano avallato dal suo santo protettore, si è impadronita della Fondazione Federico II e voleva pure agguantare Agrigento Capitale. Vai al Teatro Massimo e ci trovi Marcella Cannariato, una allegra salottiera che mentre stregava, con le sue feste, Renato Schifani e Roberto Lagalla, si dedicava – si legge nel dossier della procura – non solo alla beneficenza (con i soldi degli altri) ma anche e soprattutto alla corruzione. Transiti dal Politeama, sede dell’Orchestra Sinfonica e ci ritrovi Marianna Amato, indagata per i traccheggi con Gaetano Galvagno, il golden boy di Fratelli d’Italia che ora pensa di pulirsi..