Il boss, Ingroia, Campobello e l’invisibilità dell’evidenza
Ricordate Antonio Ingroia? E’ stato per anni la punta di diamante dell’antimafia chiodata. Con le sue inchieste ha fatto tremare i polsi agli uomini più potenti della Repubblica. Ha messo sotto torchio Marcello Dell’Utri e Bruno Contrada. Ha interrogato Silvio Berlusconi e Nicola Mancino. Per chiarire i retroscena della scellerata Trattativa tra lo Stato e i boss di Cosa Nostra ha passato a setaccio parole e opere di tre presidenti della Repubblica: da Oscar Luigi Scalfaro a Carlo Azelio Ciampi fino a Giorgio Napolitano. Ha indagato persino sui narcos annidati nella fragile repubblica del Guatemala. E’ stato erede di Giovanni Falcone e allievo di Paolo Borsellino. E’ cresciuto alla scuola di Gian Carlo Caselli. Ha sgominato cupole e cosche. Ha sbattuto in galera padrini e picciotti. Ha sequestrato patrimoni milionari...