“Sedicenti”. La reticenza che copre teppisti e terroristi
Puntuale e stupido, è arrivato il marchio “sedicenti”, cattiva roba d’antan. “Sedicenti pro Pal”, nel post di Telese. E tutto un profluvio di attenuanti generiche, so’ sedicenni, anzi so’ fascisti (“il fascismo è nelle teste”, abbiamo dovuto leggere) perché dover ammettere che il Kollettivo studentesco autonomo imparentato Askatasuna (36 denunciati) non è “di destra” è faccenda impossibile per il buon pensiero “antifascista”. Anche per il direttore della Stampa Andrea Malaguti (si rinnova la solidarietà) erano “teppisti invasati, antagonisti fuoriusciti da un corteo pro Palestina”. (Fuoriusciti, insomma sedicenti). Ma sacrosanto è il ricordo del vicedirettore della Stampa Carlo Casalegno, il primo giornalista ucciso dalle Br (allora “sedicenti” pure loro). La verità è che non solo Torino, ma molte città italiane sono minacciate e messe sottosopra dalla violenza pro Pal, e cavarsela..