Come chiameremo i grillini ora che Grillo non c’è più?
Il discioglimento dell’ex orda grillina (non propriamente orda d’oro, seppure più d’uno la povertà se la sia abolita fino al terzo mandato) nel partito trasformista autoproclamato dei “progressisti indipendenti” può senza dubbio attirare l’interesse di qualche critico studioso del grottesco, mirabile categoria d’arte ed estetica, non di più. Ma poiché a lungo toccherà convivere con il residuo della decomposizione- ricomposizione del grillismo (ricomposizione del disciolto, absit iniuria verbis, è un argomento noioso nella politica italiana), almeno a livello di comunicazione il tema “e adesso come li chiameremo?” va affrontato. E infatti più d’uno degli avvertiti nella stampa s’è già cimentato. Grillini non più, sarebbe offesa (del resto secondo Wikipedia già prima essi la ritenevano “definizione riduttiva o volutamente distorsiva”). “Stellini” è comicamente improponibile, hanno ridacchiato. Per altri “contini” sarebbe più..