La Sicilia ha ripreso a bruciare
Ma la politica rimane defilata
di Paolo Cesareo
Sono 380 gli incendi che tra il 24 e la mattina di sabato 26 luglio hanno colpito quasi tutta la Sicilia, alimentati da temperature estreme e forti raffiche di vento. I fronti più gravi si sono registrati nel Trapanese, in particolare tra Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro, ma fiamme si sono levate anche a Niscemi, Biancavilla, Messina, Piana degli Albanesi e nell’Ennese. Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto centinaia di mezzi e migliaia di uomini – tra vigili del fuoco, forestali, operai e volontari – oltre a un massiccio impiego di mezzi aerei: dieci elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale e tre Canadair. Sulla prevenzione, però, nessuno mette bocca. I politici, a..