Pietro Salvatori per Huffington Post

I soldi non bastano: Meloni
straccia le liste della spesa

Le risorse sono poche, e i soldi disponibili verranno utilizzati con "i piedi piantati a terra", e per proseguire sulla “direzione” indicata con la legge di stabilità dell’anno scorso: taglio del cuneo fiscale e aiuti alle famiglie e alla natalità. Con un discorso privo di spigoli pronunciato per introdurre il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, Giorgia Meloni lancia tuttavia un segnale molto chiaro ai due vicepremier. Non senza un certo fastidio la presidente del Consiglio ha visto accapigliarsi a distanza i leader di Forza Italia e Lega. Un vivace confronto tra Matteo Salvini e Antonio Tajani tra privatizzazione dei servizi portuali e pensioni. “È iniziata la campagna elettorale, ma bisogna tenere la barra dritta altrimenti la manovra diventa un caos”, sussurra un membro del governo di fede..

Galliani, un amico di famiglia
per il seggio rimasto vacante

“Torno a dire che il destino è stato incredibile: ci ha dato la possibilità di vincere contro chi precedentemente ci aveva battuto”. C’era un post sul sito del Milan dal titolo “Promessa mantenuta”. L’amministratore Adriano Galliani si rallegrava per la doppia vittoria in Champions League e nel Mondiale per club del suo Milan, le rivincite su Liverpool e Boca Junior. Era il 2007 e sembra vederlo gongolare con il suo inconfondibile sorriso a trentadue denti, il collo che si dimena nel colletto della camicia eternamente troppo stretto. Continua sull'Huffington Post

La Santanché si salva ma è sola
Al governo restano le turbolenze

Alla fine l’hanno lasciata sola. Mentre Ignazio La Russa legge i risultati del voto, come da previsione a lei ampiamente favorevole, Daniela Santanchè è mestamente seduta in perfetta solitudine tra i banchi del governo. Esattamente dal lato opposto del collega Luca Ciriani, unico a farle compagnia a distanza, che discute animatamente al telefono chissà di che cosa. Finisce 111 a 67, la mozione di sfiducia individuale avanzata dal Movimento 5 stelle viene respinta. Solo due assenti tra i banchi della maggioranza, il Terzo polo esce dall’aula, Giuseppe Conte attacca Carlo Calenda, il leader di Azione risponde, il Pd va a rimorchio in una giornata che non avrebbe voluto, per non ricompattare la maggioranza. Le opposizioni si dividono, è il titolo che si potrebbe fare praticamente tutti i giorni, praticamente su..

Per riavvicinarsi a Borsellino
Meloni si allontana da Nordio

Non ci sta a farsi mettere nell’angolo su quel che considera probabilmente una delle principali figure del suo Pantheon d’ispirazione. Giorgia Meloni di buon mattino arriva a Palermo per partecipare alle celebrazioni del trentunesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, dilaniato da una bomba della mafia. Viene anticipata dai sospetti e dalle polemiche per aver ridotto al minimo indispensabile la sua presenza nel capoluogo palermitano, dopo settimane passate a tra l'affaire Santanché e quello Delmastro, contrappuntate dalle fughe in avanti del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Meloni viene anticipata in Sicilia dalle parole di Sergio Mattarella, che è sembrato alludere all'opportunità di non intervenire sul concorso esterno in associazione mafiosa quando, ricordando anche lui Borsellino, ha invitato a "combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con..

La legge del mojito. Col caldo
Savini importuna premier e alleati

Non molla di un centimetro Matteo Salvini. La questione fiscale è quella su cui crede di poter recuperare terreno nei consensi, anche a scapito degli alleati di governo. Così, subissato dalle critiche delle opposizioni e da qualche imbarazzato silenzio degli alleati, a metà mattina torna all’attacco: “Sulla pace fiscale andremo fino in fondo”. I cronisti che lo seguono in una serie di incontri pubblici a Cagliari domandano se il vicepremier stia parlando a nome del governo: “Parlo a nome di milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati - pensiamo da ultimo al Covid e alla guerra - non sono riusciti a pagare tutti gli euro dovuti”. Quando segnalano i lanci di agenzie a Giorgia Meloni impegnata a Bruxelles,..

La vendetta di Salvini. Colpire
Santanchè per far male a Meloni

“Aspettiamo che il ministro Santanchè spieghi le sue ragioni in Parlamento”. Dopo due giorni di fuoco di fila delle opposizioni, è il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari a lanciare un macigno nello stagno del governo. L’intenzione della camicia verde è quella di respingere il tribunale di Report, perché “i processi non si fanno in televisione”, ma lo condisce di una stoccata che fa male. Se è il secondo partito di maggioranza a chiedere che il ministro del Turismo illustri la sua versione sulla gestione spregiudicata delle sue aziende e sui possibili conflitti d’interesse di fronte alle Aule che l’opposizione non aspetta altro di trasformare in un rodeo, significa che qualcosa non va. Giorgia Meloni viene informata dopo pochissimo tempo, è l’ennesimo tassello di una spirale di incomprensioni e..

Ronzulli, l’ape in rovina

La fu plenipotenziaria è uscita dal cuore di Berlusconi, che si lamenta per l’eccessiva aggressività della sua linea contro il governo

Ex viceministro dei 5 Stelle si ricicla con Cateno De Luca

Laura Castelli ci spiega come diamine è finita a fare la portavoce di Cateno De Luca? Ci siamo conosciuti quando io sono stata viceministro e lui era sindaco di Messina, e abbiamo lavorato insieme per dossier concernenti la sua città. Qualche mese fa mi ha raccontato il progetto che aveva in mente, e ho ravvisato molte cose in comune con quello che abbiamo fatto al ministero per i Comuni. Per questo non ci trovo nulla di straordinario, ho trovato una certa affinità di visione con lui. Scusi ma la sua vita dopo il Parlamento è fare la portavoce di Nord chiama Sud? La mia attività principale è quella di consulenza alle imprese. L’esperienza di 5 anni da viceministro dell’Economia mi consente di avere uno sguardo ampio su questo argomento, ed..

A Montecitorio Meloni trasforma
il question time in un talk show

Che non fosse un question time del presidente del Consiglio uguale a tutti gli altri question time dei presidenti del Consiglio lo si è capito quando a partire dal fine settimana gli sherpa di Palazzo Chigi si sono messi in moto e hanno discretamente contattato a uno a uno tutti i ministri: "Mercoledì alle 15 Giorgia Meloni va in aula, se ci fossi sarebbe una cosa molto gradita". Un lavoro di scouting che ha dato i suoi frutti. Quando la premier si presenta nell'aula della Camera per rispondere alle interrogazioni che le rivolgono parlamentari di maggioranza e opposizione, i banchi del governo sono stracolmi. Sono ben sedici i ministri presenti, da Matteo Salvini a Antonio Tajani, da Roberto Calderoli a Francesco Lollobrigida, da Matteo Piantedosi a Anna Maria Bernini. Alcuni..

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