Giuseppe Sottile

Avviso ai naviganti
del sottobosco politico

Proviamo a ripulire le intercettazioni sugli ultimi scandali dall’inevitabile fuffa e dalle frasi ad effetto. Si arriva subito a due possibili conclusioni. La prima: si conferma la verità che ha accompagnato per secoli il potere in Sicilia, quella che “al di sopra del re c’è il vice re”. E cioè che Totò Cuffaro – da sovrastante di Schifani, re di Palazzo d’Orleans – ha pilotato tutti i giochi di governo e di sottogoverno, dalla ricca sanità fino ai consorzi di bonifica. La seconda: ciò che fino a ieri poteva essere catalogato come semplice clientelismo o come la patologia di un sistema, per la procura di Palermo sottintende un risvolto penale. Il confine tra consorteria politica e associazione a delinquere è diventato labile, quasi inesistente. L’inchiesta su Cuffaro è un avviso..

Ah, se Forza Italia
avesse un segretario

Ora che anche Totò Cuffaro – il sovrastante – è stato azzoppato da un’inchiesta giudiziaria, Renato Schifani è finito sul viale del tramonto: triste, solitario y final. Altro che sogno di un bis a Palazzo d’Orleans. Il presidente della Regione è caduto nella polvere e ha di fronte un bivio: o trova la forza e il coraggio di andare subito al voto, o resterà impantanato per altri due anni in una crisi limacciosa dalla quale nessuno riuscirà a tirarlo fuori. Il colpo d’ala potrebbe venire da Forza Italia. Le elezioni anticipate sarebbero, in questo momento, un’occasione da non perdere: con quasi tutti gli alleati sputtanati dalle procure e le opposizioni che si sbranano a vicenda, i berluscones potrebbero anche fare il pieno di voti. Ma per un’operazione così ardua e..

Gli effetti collaterali
su Palazzo d’Orleans

Dei sei partiti che, alla Regione, compongono la maggioranza, cinque sono sotto inchiesta giudiziaria, sputtanati dalle accuse – corruzione, peculato, turbativa d’asta – e da intercettazioni che rivelano un losco reticolo di collusioni e complicità. Il primato spetta a Fratelli d’Italia che vanta tra gli indagati il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e l’assessore al Turismo, Elvira Amata. Poi ci sono i guai di Luca Sammartino, leader della Lega e assessore all’Agricoltura, e gli impicci di due deputati, Roberto Di Mauro e Giuseppe Castiglione, cresciuti nel MpA di Raffaele Lombardo. Infine – notizia dell’ultimora – ecco la richiesta di arresto per Totò Cuffaro, padre padrone della Dc, e per Saverio Romano, capo di “Noi Moderati”. Salva, finora, Forza Italia. Ma il quadro politico che fa da sfondo al governo Schifani è..

Un bonus destinato
a irritare la Meloni

Chi glielo dice a Giorgia Meloni che Renato Schifani, pur di sopravvivere, copia gli azzardi populisti di Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle? Chi notificherà a Palazzo Chigi che il presidente della Regione vuole rilanciare in Sicilia il bonus edilizio, quello strumento infame che, su scala nazionale, ha già bruciato una montagna di denaro pubblico? L’obiettivo di Schifani, va da sé, è quello di rifare la facciata al proprio governo, logorato da una crisi dalla quale non riesce a tirarsi fuori. Teme che anche sulla Finanziaria possa scatenarsi la furia dei franchi tiratori e, per tamponare le falle della maggioranza, cerca di acquistare benevolenze tra i combattenti e reduci del grillismo. Ma il bonus non placa i Fratelli d’Italia, che hanno aperto la guerriglia per riappropriarsi della Sanità. Anzi. Il..

Giustizia, Meloni ha
tre assi nella manica

Ci siamo. I retequattristi hanno aperto ieri ufficialmente la campagna elettorale che, passando attraverso il referendum sulla giustizia, ci porterà velocemente al voto del settembre 2027. Ci aspettano ventidue mesi di fuoco. Avremo di che divertirci. O di che piangere. Intanto gli avanguardisti della propaganda meloniana hanno abbandonato di colpo Trump, Gaza, l’Ucraina e la Palestina per concentrarsi sulla riforma che separa le carriere dei magistrati. Non sarà un’operazione facile ma ciascuno di noi, nel giorno del referendum, dovrà dire se ritiene i giudici angeli o demoni. I requattristi ieri sera avevano tre assi nella manica: la Corte dei Conti che blocca il ponte sullo Stretto; Berlusconi ripulito dopo trent’anni di ogni collusione mafiosa; l’inarrestabile circo Barnum sul delitto di Garlasco. Se li sono giocati subito, battendo gli avversari sul..

L’infelicissima Palermo
nelle mani di Lagalla

Ma dov’è finita Palermo? Dov’è finita la città dei giardini e dei capricci barocchi, delle delizie arabe e delle meraviglie normanne, la città che i grandi viaggiatori ammiravano con occhi lucidi e insaziabili? Dov’è finita la Palermo felicissima alla quale Ibn Hamdis non aveva voluto strappare per ricordo neanche un fiore di gelsomino? “Vuote le mani ma pieni gli occhi del ricordo di lei”, si limitò a scrivere nel suo diario lo sfortunato poeta, costretto dai nuovi invasori a tornarsene nella sua Arabia infelice. Già. Dove sono finiti gli splendori della Cappella Palatina, la magnificenza di Palazzo Reale, i mosaici di Monreale, gli arabeschi spagnoleggianti dei Viceré, l’architettura basilicale di Casa Professa? Tutto questo ben di Dio, questo imponente “sommario dell’universo” è finito nelle mani sciatte e inconcludenti di Roberto..

Un sacrificio per lavare
i peccati della Regione

Ecce Homo. Ecco l’agnello da sgozzare per lavare i peccati del mondo. Il capro espiatorio si chiama Salvatore Iacolino ed è quel super burocrate della Sanità che i deputati di Fratelli d’Italia vogliono immolare sul patibolo per riscattare i peccati universali della Regione e, in particolare, le colpe del governatore Renato Schifani. Col sacrificio di Iacolino cadranno in prescrizione le omissioni, le inefficienze e le ruberie che hanno provocato gli imperdonabili ritardi del Pnrr, gli sporchi affari del turismo, i morsi devastanti della siccità e, soprattutto, i disastri di un sistema sanitario sventrato dalle incompetenze e dall’oppressione della politica. Quando rotolerà la testa del reprobo Iacolino scatterà la purificazione. E sarà festa grande per tutti i traffichini e i corrotti, travestiti da tricoteuses ai bordi della ghigliottina.

Fango su Berlusconi:
chi pagherà il conto?

La Suprema Corte di Cassazione ha affermato, in maniera categorica e definitiva, che Silvio Berlusconi non ha mai intrattenuto con la mafia nessun rapporto: né di complicità né di collusione. La sua ascesa di imprenditore e di uomo politico è stata pulita come l’aria. Bene. Ma ora come la mettiamo con quei magistrati – tutti coraggiosi – che per oltre trent’anni gli hanno attribuito le nefandezze più infamanti? E come la mettiamo con gli apparati che, sulla scia dei teoremi costruiti dentro i palazzi di giustizia, lo hanno perseguitato e infangato senza badare a spese? Sono domande che non si possono liquidare con un comodo parce sepulto. Forse è arrivato il momento che la Commissione parlamentare antimafia apra un’indagine – altrettanto coraggiosa – sull’antimafia delle vergogne: quella che ha incoraggiato,..

Cortesie per gli ospiti
dell’allegro Galvagno

L'acqua lo bagna e il vento lo asciuga. L'inchiesta giudiziaria per corruzione non ha insegnato nulla al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Non è servito a rimetterlo in riga nemmeno lo sputtanamento che gli è piovuto addosso dalle intercettazioni della Guardia di Finanza sui finanziamenti maldestri ad amici, parenti e clienti. Dispiace dirlo, ma l’ex golden boy di Fratelli d’Italia continua a considerare Palazzo dei Normanni, e i milioni di euro che la Regione assegna al suo ufficio, come proprietà privata. La conferma arriva dalle cronache. Il presidente ha apparecchiato una cena per 400 soci dell’Automobil Club capeggiati da Geronimo La Russa, figlio di ‘Gnazio: cortesie tra potenti patrioti nati a Paternò. Mentre il sito dell’Ars, dove dovrebbe apparire la lista dei contributi erogati dalla presidenza, rimane fermo a luglio. In..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED