Salvatore Merlo per Il Foglio

Casa Pd. Elly vince, Elly perde. Lo sconforto di Zingaretti

Che ella, anzi Elly, sia la numero uno non c’è alcun dubbio. Lo pensano tutti. Non soltanto Giorgia Meloni che esulta ogni volta che la vede o la sente. Persino nel Pd lo pensano. Gente che se ne intende, è chiaro. Prendete Nicola Zingaretti, per esempio. L’ex segretario vuole essere candidato alle elezioni europee, anche se dice che non è vero. E ovviamente la candidatura la decide l’attuale segretaria, cioè Elly, insomma Schlein. Perciò sabato sera Zingaretti è salito sul palco della festa nazionale del Pd, a Ravenna, e le ha fatto dei giusti e misurati complimenti. Elly “è la nostra salvezza”. Di più: la nostra stella. Ella per noi è un padre, io segretamente la chiamo mamma, senza di lei che vita sarebbe? La bontà, l’amore, la giustizia dove..

Ministri e familiari di Meloni offrano il silenzio alla patria

A novembre va al G20, incontra il presidente Xi, e i giornalisti le chiedono: scusi, ha letto del suo sottosegretario alla Salute che è contrario ai vaccini? Poi a luglio va a Vilnius, al vertice Nato, seduta accanto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e la domanda è: ma le ha lette le dichiarazioni di La Russa sul figlio accusato di stupro? Sicché non c’è dubbio che stamattina a Caivano, dove porta la presenza del governo in una terra degradata e dimenticata, a Giorgia Meloni sarà chiesto delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. E sarà anche un po’ strano questo paese, l’Italia, in cui più del Pnrr e più del Patto di stabilità, più della vendita della rete Telecom e più della guerra, si discute d’un bizzarro generale-scrittore..

Niente taxi? FdI: colpa del traffico
Ma per fortuna c’è Salvini…

Mappa Gualtieri e mappa Salvini, mappa il presidente lombardo Attilio Fontana, mappa il ministro Adolfo Urso e mappa pure il ministero del turismo. Dalle licenze dei balneari a quelle dei tassisti, al governo comunale, regionale e nazionale è tutto un mappare, censire, calcolare, contare, schedare, stimare e rilevare. Il sindaco di Roma deve redistribuire centocinquanta licenze di tassisti deceduti. E che fa? “uno studio”. Il ministero dei trasporti dice di essere determinato a risolvere la penuria di tassì a Roma e Milano. E che dice? “è stato deciso un approfondimento”. Ora noi abbiamo un grande e referente rispetto per la meditazione, ma una qualche impazienza davanti a questi fondisti del calcolo e della valutazione ogni tanto ci coglie, specie mentre stiamo sudati in fila alla conquista di un tassì che..

Dal Papete alla cravatta. Salvini, il sabotatore cortese

Miguel de Unamuno disse una volta che Cervantes era nato per raccontare la vita di Don Chisciotte e lui per commentarla. Qualche cosa di simile noi pensiamo del segretario leghista Matteo Salvini, del quale nessuno forse capirebbe le ragioni dell’esistenza, se non apparisse ormai evidente, ripensandoci, che egli è venuto al mondo per tenere d’occhio Giorgia Meloni. Grazie a Dio che c’è Matteo a controllarla! A maggio lei litigava coi sindacati, e lui allora dialogante la correggeva e dunque invitava la Cgil al ministero (l’ha fatto pure ieri, e quelli subito hanno dichiarato lo sciopero dei treni). Poi lei si è messa a litigare coi magistrati, e allora lui ha immediatamente indossato la toga dell’Anm impartendo opportune lezioni di moderazione istituzionale, qualità che a Salvini viene unanimemente riconosciuta sin dai..

Elly & Giuseppe. Lui incassa posti in Rai, lei solo mazzate

Lei porta la segreteria del Pd a Ventotene sotto il sole a picco del 4 luglio, lui intanto forse piazza Luisella Costamagna all’ombra di Saxa Rubra. Lei va in tv e parla di “diritto alla felicità”, lui felicissimo com’è scippa due vicedirettori nei telegiornali Rai. Avevamo già notato che mentre Elly Schlein si assenta alla Camera, Giuseppe Conte fa eleggere Fofò Bonafede al Consiglio superiore della giustizia tributaria e Barbara Floridia alla presidenza della Vigilanza, ma da qualche giorno troviamo persino conturbante questo ripetersi, s’intende metaforico, della foto di Campobasso. Ce l’avete presente? Conte che parla, ed ella, anzi Elly, che annuisce in silenzio: rigira tra le mani una penna biro e ogni tanto la adocchia tra diffidente e sorpresa con l’aria di domandarsi per quale uso possa mai occorrere..

E’ lui o non è lui? Beato lui: il Cav secondo Buttafuoco

E' lui o non è lui? Certo che è lui: beato lui. Anche quando non è più Lui. Silvio Berlusconi, gigante anomalo, dottore di amoralismo politico come nel Medioevo si poteva esserlo in teologia, l’imprenditore rampante che riusciva a vendere gli appartamenti ancora prima di averli costruiti, quello che non si era mai fatto spaventare da nessun affare, quello che ha sempre vissuto di avventure, azzardi, percorsi obliqui, il creatore di Forza Italia e del Pdl, ma anche il distruttore di Forza Italia e del Pdl, l’amanuense di se stesso, l’uomo indescrivibile, indefinibile, che ha fatto vorticosamente roteare la Seconda Repubblica e la follia di un paese intero. E’ lui o non è lui? Certo che è lui, l’obliquo simpaticone che s’è preso il suo capitolo di storia patria. Lui..

Sanchez cade proprio ora che il
Pd aveva trovato il suo modello

Proprio adesso che il Pd aveva trovato il modello spagnolo, accidenti! Il governo di Pedro Sánchez si è dimesso. La sinistra iberica, che in Italia ispirava la lotta al decreto Lavoro e la proposta di introdurre il salario minimo, è lei ai minimi... termini. Le ricette sociali sono state bocciate dagli elettori. Pure la sindaca di Barcellona, Ada Colau, un autentico faro, quella di “guardiamo cosa hanno fatto a Barcellona, sono i nostri temi e la nostra identità” (Elly Schlein, 4 dicembre 2022), ha perduto malamente. E in effetti sembrava che il nuovo Pd avesse una sola grande passione nella vita: Colau, Sánchez, l’ambientalismo, e la sinistra spagnola che limita i contratti a tempo determinato. Era tutto nel programma di Schlein. Naturalmente in questo nuovo Pd, sia chiaro, hanno sempre..

Silvio giù, Meloni su. Scarpinato
aggiorna la teoria sulle stragi

Le bombe negli anni Novanta le ha messe all’incirca Giorgia Meloni con Chiara Colosimo. Anzi: “C’è un filo nero da Rauti a Meloni, i neofascisti dietro le stragi”. E state a sentire, perché il ragionamento non fa una piega: Chiara Colosimo si è fatta una foto con Luigi Ciavardini, ex terrorista dei Nar, quindi è un po’ ex terrorista pure lei (anche se a quei tempi non era ancora nata) e dunque ha sostanzialmente e moralmente partecipato anche alle stragi mafiose degli anni Novanta, ai tempi della sua prima elementare, perché Stefano Delle Chiaie, ex terrorista che non era dei Nar ma di Avanguardia nazionale (quindi “cugino” terrorista di Ciavardini), nei giorni delle stragi di mafia stava a Palermo. Tutto chiaro, no? Chiarissimo. E’ infatti l’esito di questa straordinaria settimana..

Rivoluzionaria? No, Elly è una
magnifica anguilla democristiana

lla, anzi Elly, a volte parla come Nichi Vendola, quello dell’omonima rubrica satirica “Nichi ma che stai a di’?”, ma poi sempre si comporta come Nicola Zingaretti ed Enrico Letta. Sicché ogni qual volta qualcuno come Enrico Borghi o Carlo Cottarelli ha lasciato il Pd accusandola di “eccessivo radicalismo” o addirittura di estremismo, siamo stati noi a essere avvolti da un estremo stupore. E infatti siamo convinti che ella, ovvero Elly, cioè Schlein, faccia politica travestita da paracadutista, ma che alla fine si lanci sempre dal pianterreno. Prendiamo spunto adesso dal lungo colloquio pubblicato ieri da Repubblica, bontà sua. Tra le domande alle quali sostanzialmente la segretaria del Pd non ha risposto, o quelle alle quali ha risposto con la voce di Letta o quelle che lei infine non ha..

La Schlein dice di aver vinto
Scene da una conferenza irreale

i siede al tavolino davanti ai microfoni, fa un commento sulle elezioni di dodici minuti e quindici secondi, dice all’incirca di avere vinto, poi si volta verso sinistra e lascia intendere che da ora in poi risponderà il tizio pelato che le sta seduto accanto, tale Davide Baruffi. Se ci sono domande, fatele a lui. I giornalisti lo guardano come si guarda un piatto di minestra fredda. Al che, a un certo punto, dal fondo della sala un cronista si rivolge all’anonimo pelato: “Scusi, può chiedere alla segretaria se farà i comizi con Conte?”. È iniziata così, ieri, con una nota di commedia, la seconda conferenza stampa di Elly Schlein da quando è leader del Pd. Considerato il contenuto del prologo alla conferenza stampa, anzi della breve prolusione, forse ben..

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