Beate le anime belle che si strappano le vesti davanti alle violenze e alle pacchianate dei boss mafiosi ma non alzano mai il ditino sulle trattative, sugli accordi e sui compromessi che i professionisti dell’antimafia intrecciano con la peggiore politica: quella dei trasformismi e delle clientele; quella dei voti comprati e venduti. Beate le anime belle che sulle pagine dei loro giornali – pagine piene di luce salvifica, va da sé – danno conto degli sternuti del presidente Schifani e ci informano sui colpi di tosse di ogni singolo assessore ma evitano di mostrare disgusto per le storie limacciose che accerchiano Palazzo d’Orleans: storie di bulli, di balilla e di pagnottisti; storie di sprechi, di prepotenze e prevaricazioni. Beati i moralisti della domenica. Che mondo sarebbe la Sicilia senza le loro prediche sanguigne, fiammeggianti di sdegno e onestà-tà-tà?